Programmazione televisiva e musica nella tv commerciale italiana
La musica, come sappiamo, ha origini antichissime, esiste da ancora prima che ne rimanesse una qualche traccia storica. L’uomo ne è sempre stato affascinato perché ha capito che questa poteva essere un modo per esprimere se stesso e le emozioni che ha dentro; sulle melodie ha imparato a danzare, a ridere, a pensare e anche a piangere. La musica quindi è considerata un modo di mettere a nudo la propria anima e di far sentire a chi ci ascolta cosa proviamo mentre suoniamo o cantiamo. Essendo un’arte molto comunicativa, capace di condizionare con la sua essenza qualunque cosa a cui venga accostata, la musica è entrata a far parte dei mass media quasi fin dalla loro nascita. Il primo programma radiofonico, o per meglio dire, la prima trasmissione di parole e suoni, si ha ad esempio nel 1906 ad opera del canadese Reginald Fessenden, solo tredici anni dopo l’invenzione della radio. Ovviamente il trasmettere contenuti sonori “avrebbe agevolato la diffusione a livello di massa del nuovo strumento”. E così infatti fece anche la televisione. A più di cinquant’anni dalla sua comparsa in Italia, la televisione è entrata nella vita della maggior parte degli italiani. Considerata come un indispensabile mezzo di informazione e da altri come puro intrattenimento, la tv ha profondamente modificato il suo aspetto tenendo conto delle richieste del pubblico e del mercato.
In questa tesi parlerò in particolare della televisione commerciale italiana e del suo rapporto strettissimo con la musica nell’arco di una settimana di programmazione su un canale della rete Mediaset, Canale 5.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca Carminati |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | virgilio bernardoni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 49 |
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