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Il danno biologico nel rapporto di lavoro

Il danno biologico è un tipo di danno che non ha un riferimento normativo che esplicitamente ne dà una definizione, individuandone l’oggetto, delimitando i suoi confini di attuazione, prescrivendone un metodo di liquidazione.
Esso è stato “estrapolato” soprattutto dalla giurisprudenza costituzionale e di merito, attraverso un percorso durante il quale ha assunto una diversità di inquadramenti teorici, di criteri liquidativi, di definizione dei suoi confini, non mancando tuttavia enunciazioni di diritto, caratterizzanti il danno biologico, che più di altre hanno assunto il carattere della stabilità, resistendo alle tesi opposte, fino ai giorni nostri.
Proprio perché il danno biologico è una creazione del diritto vivente, stabilire che cosa sia è un’operazione che richiede, da un lato, l’osservazione delle teorie giuridiche sul danno come figura generale, la distinzione tra danno patrimoniale e danno non patrimoniale, inquadrando in quale ambito il danno biologico è ricompreso, oltre all’analisi e al chiarimento del rapporto tra lo stesso e la tutela costituzionale della salute.

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3 CAPITOLO PRIMO LA NOZIONE DI DANNO BIOLOGICO SOMMARIO : 1. La nozione di danno biologico 2. Il percorso formativo del danno biologico nella giurisprudenza costituzionale e di merito : il dibattito sulla sua collocazione all’interno dell’art 2043 c.c. o dell’art.2059c.c. 1. La nozione di danno biologico . Il danno biologico è un tipo di danno che non ha un riferimento normativo che esplicitamente ne da’ una definizione, individuandone l’oggetto, delimitand i suoi confini di attuazione, prescrivendone un metodo di liquidazione1. Esso è stato “estrapolato” soprattutto dalla giurisprudenza costituzionale e di merito, attraverso un percorso durante il quale ha assunto una diversità di 1 Attualmente vi sono importantissime novità normative in proposito:la legge 17 maggio 1999,n.144,che all’art 55(intitolato: disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali) delega al governo l’introduzione nell’oggetto dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e nell’ambito del relativo sistema d’indennizzo e di sostegno sociale , di un’idonea copertura e valutazione indennitaria d l dan o biologico, con conseguente adeguamento della tariffa dei premi.Tale delega ha trovato risposta del Governo nel decreto legislativo n.38 del 23/2/2000 (pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” 5/3/2000, n.50); il disegno di legge approvato dal Governo il 4 giugno 1999, che dovrebbe novellare la disciplina della responsabilità extracontrattuale nel codice civile, introducendo il danno alla salute e criteri di liquidazione idonei a garantire uniformità di base e adeguamento al caso concreto.Per una trattazione più completa di questa novità vedi in Danno e responsabilità,n.7/1999, 727 e ss. A queste due si è aggiunto il decreto legge 28/3/2000, n.70 (pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale del 28/3/2000, n.73), poi decaduto. Questo, come il decreto legislativo 38/2000 non da una definizione di “carattere generale del danno biologico” (vedi art.13, D.Lgs 38/2000), ma dalla disciplina che esso appresta al metodo di liquidazione, risulta chiara una confusione inaccettabile in ordine all’ individuazione della nozione dello stesso, e quindi un’irriverente disattenzione verso lo sforzo compiuto negli anni dal diritto vivente indirizzato a definire il danno biologico e il suo metro liquidativo.

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Informazioni tesi

  Autore: Paolo Mascia
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Michele Ricci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 98

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