L'educazione interculturale attraverso la fiaba
Quando ho dovuto pensare a quale argomento potevo trattare nella mia tesi, ho pensato alla fiaba.
Il perché è molto semplice … Da quando sono bambina mi sono state raccontate molte fiabe e ne ho lette anche molte ma quella che mi porto nel cuore è la fiaba di “Cenerentola ”, e mi incuriosisce anche tutto ciò che è diverso dalle mie origini culturali.
Il primo capitolo parlerà dell’educazione interculturale facendo riferimento alle sue origini e cosa significa quando parliamo di interculturalità. Partiamo dal fatto che l’intercultura ha a che fare con la possibilità di formarsi alla conoscenza e alla pratica della propria cultura e di quella degli altri.
Oggigiorno, parlare di intercultura è giusto perché viviamo in un paese dove le parole “ integrità, accoglienza e identità ” oramai fanno parte del nostro vocabolario e vengono spesso usate da un paio di anni a questa parte.
L’intercultura viene considerata anche come sfida professionale e umana da vivere nei luoghi di vita, nei servizi, nei territori comuni e nell’abitare insieme.
Il secondo capitolo, parlerà della fiaba e delle sue origini, come è strutturata ma viene considerata anche la via narrativa all’interculturalità che trova nelle fiabe uno degli strumenti più idonei.
Dai tempi dell’oralità all’epoca attuale, la fiaba caratterizza tutti i popoli e tutte le culture anche se subisce trasformazioni in conseguenza della diversità dei media usati.
Così la fiaba, legata alla tradizione orale, sembra possa considerarsi punto nodale di comunicazione e comprensione fra culture anche molto diverse fra loro.
Il terzo capitolo, verrà approfondito il tema dell’immigrazione principalmente in Italia. Sappiamo che oggigiorno, l’immigrazione può essere vissuta come un problema e una minaccia ma è anche giusto dargli il significato che merita ma bisogna dirle grazie, perché tale ondata di immigrazione ha aperto i nostri confini culturali e così sono nate diverse raccolte di fiabe con introduzioni a didattiche interculturali.
Infatti, verranno presi in considerazione due personaggi importanti che per me rispecchiano due figure ponte tra le culture e sono “ Giuhà e Cenerentola ”.
Infatti, scoprire che la fiaba di Cenerentola è presente in universi culturali diversi con variazioni, costituisce di per sé un invito al pensiero creativo, capace di cogliere uguaglianze e differenze.
Il quarto capitolo, parlerà del mio tirocinio che ho fatto presso un asilo nido e del rapporto che esiste tra il bambino e l’educatore all’interno di tale struttura e come si integrano i bambini stranieri nei servizi educativi. Infatti, uno dei luoghi dove il fenomeno migratorio si è fatto sentire in modo particolare è proprio l’asilo nido, considerato un ambiente dove i bambini di tutti i paesi si trovano a vivere insieme, giorno dopo giorno.
Il nido è mirato ad accogliere i bambini e ad aiutarli a crescere sul piano fisico, relazionale e cognitivo. Accanto ai nidi in questi ultimi anni sono sorti tanti altri servizi per i bambini dai zero ai tre anni: micronidi, centri gioco, nidi aziendali, tuttavia con il nido hanno in comune le finalità e l’impostazione culturale: permettere ai bambini, fin dai primi anni di vita, di ampliare le proprie sfere di esperienza, di progredire sul piano relazionale, di sviluppare al meglio le loro potenzialità in una società aperta dove si cerca di valorizzare la diversità di ciascuno.
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Informazioni tesi
Autore: | Lara Vandelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | Scienze dell'educazione e della formazione |
Relatore: | Lara Vandelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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