Il panico: un approccio integrato
Sintomo di un malessere sociale diffuso che caratterizza il nostro tempo, il panico si rivela essere un disagio, a volte insostenibile, che si ribella ad ogni semplificazione diagnostica e categoriale.
Citando F.M. Dostoevskij [1989]: “a volte l’uomo è straordinariamente, appassionatamente, innamorato della sofferenza”.In Memorie del Sottosuolo, l’autore scrive: “Fra l’altro io sono convinto che alla vera sofferenza l’uomo non rinuncia mai. La sofferenza è l’unica fonte di consapevolezza. E sebbene all’inizio io abbia ammesso che la consapevolezza è la più grande disgrazia per l’uomo, io so però che l’uomo l’ama e non la scambierebbe con nessun genere di soddisfazione.” [1989, p.40].
Il sintomo, in realtà, è anche un'abbagliante apertura alla vita, una possibilità di riscrivere la propria storia, di ricostruire il percorso per ritrovare il proprio posto nel mondo.
Pertanto, le linee di riflessione che nascono dalla Teoria della Complessità di Edgar Morin consentono di cogliere il senso profondo di una realtà psicopatologica così sfaccettata e polimorfa.
L’aspetto che si pone in tutta la sua urgenza trattando del panico è prima di tutto la sofferenza, la paura, l’angoscia, fino allo sfociare in un disturbo vero e proprio, nella patologia.
Tuttavia, l’attacco è da leggere anche come l’esteriorizzazione di un messaggio che guida in una trasformazione di vita fondamentale e positiva.
I primi due capitoli di questo lavoro sono un’argomentazione sul panico, in un’ottica di complessità, che considera l’influenza sulla nostra esistenza del contesto storico e del mondo simbolico che costituisce la cultura umana del momento in cui viviamo; il terzo capitolo è la proposta di un intervento terapeutico nel DP.
Nello spazio dei possibili approcci psicoterapeutici, ho scelto poi di approfondire il Cognitivo-Comportamentale, la Psicofarmacologia impiegata nel Disturbo di Panico e l’approccio EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) ideato dalla psicologa statunitense Francine Shapiro a partire dal 1987, per intervenire su disagi che possano essere collegati ad esperienze traumatiche di diversa natura e che conservano un’influenza sulla vita della persona.
Il quarto capitolo del mio lavoro è proprio una riflessione sulla produttività dell'integrazione tra differenti approcci teorici e di intervento terapeutico.
Per comprendere meglio dal punto di vista pratico il trattamento del panico, in conclusione del mio lavoro ho posto la mia intervista alla Dott.sa Elisa Faretta, Psicoterapeuta Supervisor e Facilitator Associazione Italiana EMDR, un protocollo di ricerca sul trattamento del disturbo di panico ancora in corso e la sintesi di alcuni Casi Clinici, in un discorso che privilegia sempre le caratteristiche della persona, alla quale adattare l’intervento terapeutico, mai il contrario.
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Informazioni tesi
Autore: | Beatrice Segalini |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Enrico Molinari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
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