Los asturianismos de Palacio Valdés en la obra ''La aldea perdida''
Il presente lavoro analizza un’opera dello scrittore asturiano Armando Palacio Valdés, che per motivi di studio e di lavoro passò la maggior parte della sua vita lontano dalla sua patria, che rimase però sempre presente nella sua memoria, nel suo cuore e nei suoi scritti. L’opera nella quale il comune di Laviana, la sua terra d’origine, è maggiormente presente è “La aldea perdida”, nella quale egli evoca i paesaggi, i costumi e gli abitanti che ha lasciato trasferendosi a Oviedo. Nei suoi ricordi di bambino questo luogo assume un’atmosfera quasi magica, di vero e proprio paradiso terrestre. Contemporaneamente ci presenta però l’arrivo del progresso, incarnato qui dall’apertura di siti minerari che rovinano il paesaggio di campagna e che provocano un cambiamento nei suoi abitanti, introducendo vizi e armi fino allora sconosciute. È molto interessante notare come Palacio Valdés passi dalla narrazione in terza persona a quella in prima persona per sottolineare i momenti di maggior tensione narrativa, assumendo il punto di vista di un bambino che assiste alla vita quotidiana del paese e che racconta le scene che si svolgono davanti ai suoi occhi di bimbo ingenuo ed innocente, che vede i suoi compaesani più grandi come se fossero eroi epici. La prima parte della ricerca inquadra il periodo storico nel quale visse l’autore e ripercorre le principali tappe stilistiche della sua vita. Questa sezione è seguita da un breve riassunto dell’opera e dall’esposizione di quali sono state le principali correnti che hanno influenzato lo scrittore. Si passa poi ad un’analisi di tutti gli aspetti della vita asturiana che si possono ritrovare nelle pagine del libro e una descrizione del paesaggio e della sua trasformazione in seguito all’arrivo delle miniere, per concludere con un’analisi linguistica dei termini usati da Palacio Valdés, il quale mescola sovente il linguaggio asturiano con il castigliano, fondendo insieme i due dialetti per creare termini nuovi che sotto la maschera castigliana nascondono tutto l’orgoglio dell’autore per la sua terra natale e per le sue tradizioni.
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Informazioni tesi
Autore: | Deborah Grassi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue e letterature straniere |
Relatore: | Mariaorsola Rosso |
Lingua: | Spagnolo |
Num. pagine: | 51 |
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