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Il presupposto della continuità aziendale e l'attività di revisione contabile: il caso Alitalia (2002-2003)

Le difficili condizioni economiche e di mercato (caratterizzato, quest’ultimo, da un incremento dell’incertezza sulle aspettative economiche) prodotte dalla grave crisi finanziaria ed economica, hanno acquisito particolare rilievo nel processo di elaborazione dei bilanci chiusi a partire dal 31 dicembre 2008.
Tali fattori hanno fatto sì che venissero portate alla luce anche tematiche relative alla continuità aziendale.
In particolare, è stato posto l’accento sull’utilità, la validità e l’attendibilità dei controlli aziendali sia interni che esterni relativi alla capacità dell’impresa di perdurare nel tempo.
Proprio in considerazione dell’attuale contesto economico – finanziario e della sua estrema rilevanza, il 6 febbraio 2009 Banca d’Italia, Consob e Isvap, in attuazione dell’accordo di collaborazione in materia di applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS), hanno pubblicato un documento in tema di “informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per la riduzione di valore delle attività e sulle incertezze connesse all’utilizzo di stime” per richiamare tutti i soggetti coinvolti nel processo di elaborazione di tali bilanci ad una puntuale applicazione delle norme e dei principi contabili internazionali.
La Consob, inoltre, nella stessa data ha emesso la circolare dem/9012559 avente ad oggetto: “Procedure di revisione e relazione di revisione in presenza di problematiche connesse alla continuità aziendale”.
Il documento pubblicato da Banca d’Italia, Consob e Isvap non introduce ulteriori obblighi di disclosure rispetto a quelli previsti dagli IAS/IFRS ma individua quelle aree del bilancio che, presumibilmente, risentiranno più dell’attuale situazione di crisi e rispetto alle quali maggiore sarà la domanda d’informazione da parte del mercato circa:
- l’applicazione del presupposto della continuità aziendale;
- la descrizione dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi finanziari ed il grado di esposizione a tali rischi;
- la verifica delle riduzioni per perdite durevoli di valore delle attività;
- le incertezze nell’utilizzo di stime.
In particolare, come specificato nella premessa del documento n. 2 della Banca d’Italia/Consob/Isvap, risultano molto forti le aspettative, da parte degli utilizzatori dell’informazione finanziaria, circa la capacità dei bilanci relativi all’anno 2008 di rappresentare in maniera chiara, completa e trasparente i diversi rischi che oggi le società si trovano a fronteggiare e le incertezze a cui possono andare incontro nello svolgimento della loro attività.
Quindi, in questa fase di mercato, risulta indispensabile richiamare l’attenzione degli organi di governance e di controllo sulla necessità di garantire un’adeguata informativa affinché siano chiari gli impatti della crisi sulla situazione economico – patrimoniale e finanziaria, nonché sulle scelte operative e strategiche attuate dall’impresa al fine di adattarsi al mutato contesto di riferimento.
Infatti, un’appropriata trasparenza informativa ed un adeguato controllo sulla stessa possono contribuire a ridurre l’incertezza e le sue conseguenze negative.
Il lavoro svolto è stato incentrato sul presupposto della continuità aziendale e, in particolare, sulla rilevanza della verifica della sua sussistenza in un periodo di crisi economica e finanziaria ed i riflessi sull’attività di revisione.
Sono state evidenziate le problematiche che scaturiscono dal venir meno del presupposto di going concern e quali sono stati gli interventi delle diverse Autorità relativamente a tale aspetto.
Un approfondimento è stato dedicato all’attività svolta dal revisore e al suo giudizio finale.
Infine, analizzando il caso Alitalia (2002-2003) sono state prese in esame le procedure di revisione attuate e la relazione finale di revisione emessa dalla società di revisione Deloitte & Touche che decise di non certificare il bilancio 2003 della Compagnia. Causa della mancata certificazione è stato proprio il contesto di significativa incertezza in merito al presupposto della continuità aziendale, ulteriormente acuito dall’indisponibilità di un piano approvato e condiviso per il risanamento dell’azienda.

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Introduzione Gli anni 2008, 2009 e probabilmente 2010 verranno ricordati come anni di virulenta crisi economica. L’economia mondiale è scossa dalla piø forte ondata re- cessiva degli ultimi cinquanta anni. La crisi partita dal set- tore finanziario ha colpito rapidamente tutti i Paesi produ- cendo effetti disastrosi anche sull’economia reale. Il legi- slatore italiano dinanzi a tale recessione è stato costretto ad intervenire per dare nuova forza alla domanda interna così da sostenere l’economia in difficoltà. Basti pensare che alcuni dei provvedimenti d’urgenza emanati dal go- verno nel corso di questo triennio, sotto forma di decreti legge, venivano titolati con riferimento allo stato di crisi si veda, ad esempio, il D.L. 29 novembre 2008, n. 185, tito- lato <<Misure urgenti per il sostegno a famiglie, occupa- zione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale>>. Il Ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ha sot- tolineato l’importanza di gestire la crisi economica inter- nazionale nelle sue mutevoli forme rispetto ai tanti discor- si sulle possibili strategie di uscita. Tremonti ha usato an- che la metafora dei passeggeri del Titanic di prima classe che come gli altri non si sono salvati dall’affondamento della nave. “Se sei in un paese solido, ricco e stabile” è il- lusorio pensare di salvarti dai guai degli altri perchØ “di ritorno ti arrivano gli stessi effetti”. Il Ministro ha però 5

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