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Il bambino musicale: la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon

La mia tesi si occupa dell’apprendimento musicale nei bambini a partire dalla nascita, descrivendo una delle prospettive educative più recenti e più complete di tutto il panorama internazionale, cioè la Music Learning Theory di Edwin E. Gordon. La Music Learning Theory, nata da quasi 50 anni di ricerche, osservazioni, studi teorici ed applicazioni pratiche condotti in prima persona dallo stesso Gordon, si occupa di analizzare e di descrivere le modalità di apprendimento musicale del bambino a partire dall’età neonatale e si fonda sul presupposto che la musica si possa apprendere secondo processi analoghi a quelli con cui si apprende il linguaggio. È perciò importante che questo percorso d’apprendimento abbia inizio proprio durante la primissima infanzia, periodo che si contraddistingue dagli altri per la maggiore capacità di apprendimento del bambino: c’è infatti la convinzione da parte di Gordon, confermata dai suoi numerosi studi sull’attitudine, che ogni bambino abbia una capacità potenziale di apprendere la musica che può essere sviluppata a partire dalla nascita. L’avvicinamento del bambino al mondo della musica, attraverso un percorso d’apprendimento in età neonatale, risulta particolarmente importante anche per favorire l’altro aspetto su cui si basa la teoria di Gordon, cioè l’Audiation. L’Audiation consiste in una sorta di percorso-processo che conduce ad una vera e propria comprensione mentale della sintassi musicale e che si realizza appunto quando “si sente e si comprende mentalmente una musica il cui suono non è mai stato prodotto o non più fisicamente presente”. Essa per Gordon è indispensabile per tutte quelle situazioni uditive dove nasce l’esigenza di una realizzazione e di una comprensione mentale della sintassi musicale, e quindi l’ascolto, l’improvvisazione, la scrittura e la lettura di un brano musicale, ecc. Secondo Gordon, affinché avvenga un apprendimento musicale e quindi lo sviluppo delle attitudini musicali e dell’Audiation, il bambino deve compiere un percorso propedeutico che egli definisce Audiation preparatoria con cui, attraverso una serie di tipi e stadi d’apprendimento che si presentano in modo sequenziale e cumulativo, il bambino può acquisire, a partire dall’età neonatale, tutti quegli strumenti che gli permetteranno di comprendere con consapevolezza il discorso musicale, competenza sempre più rara da rintracciare.

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9 CAPITOLO I La Music Learning Theory di Edwin E. Gordon 1.1 L’educazione musicale per l’infanzia Nella società italiana, l’educazione musicale si è sempre trovata in posizioni particolarmente critiche rispetto a quelle di altri paesi, come ad esempio la Finlandia, dove la musica e quindi l’educazione musicale hanno un ruolo di primo ordine. In particolar modo, in questo paese viene data molta attenzione all’educazione informale, intesa come “una serie di stimoli provenienti dalla famiglia e dai soggetti vicini al nucleo familiare”9, che possa portare avanti, quelle che sono “le abitudini culturali finlandesi, improntate sulla trasmissione del patrimonio etnico – folklorico, musicale in particolar modo, per una continuità delle tradizioni e per la costruzione di una comunità riconoscibile su comuni denominatori”10 In Finlandia l’educazione musicale è perciò inserita, con il coinvolgimento delle famiglie, in tutti i gradi della formazione, in quanto se ne riconoscono i molteplici effetti positivi, come lo sviluppo e l’articolazione dell’immaginazione, del pensiero critico, creativo, e delle capacità comunicative e relazionali: non è un caso che la Finlandia si distingua “nelle più svariate classifiche: reddito procapite, competitività, consumo culturale, credibilità scientifica, ecc..”11 Per quanto riguarda invece l’Italia, l’educazione musicale dei bambini e dei giovani non è considerata una priorità: si può notare, infatti, che “a sei-sette anni molti bambini non abbiano ancora conseguito un coordinamento audio-vocale idoneo, risultando così “stonati” a causa di stimoli inadeguati, condizionamenti psicologici, ambienti familiari poco ricettivi”12 Probabilmente questo dipende dal fatto che l’Italia, paese di grandi contraddizioni, sia tuttora ancorata alle convinzioni della tradizione che appunto prevede che l’approccio alla musica debba avere inizio partendo dalla conoscenza degli aspetti teorici, tralasciando quello che è il particolare effettivamente più importante, cioè l’ascolto. Spesso, infatti, essa ci viene trasmessa attraverso, ad 9 R. Valentino Merletti, 2005; 12(1): 1-2 10 Idem 11 Idem 12 J. Tafuri, G. Baldi, 2000; 16: 37-43

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Informazioni tesi

  Autore: Debora Martino
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo
  Relatore: Silvia Vizzardelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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Parole chiave

acculturazione
assimilazione
audiation
canto
didattica
edwin e. gordon
guida informale
imitazione
linguaggio
movimento
music learning theory
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