I reati culturali e di genere. Delitto d'onore, aborto selettivo e mutilazioni genitali femminili.
Il coesistere di culture intrinsecamente differenti implica la comprensione e il reciproco rispetto di valori e regole, ma questo spesso non accade qualora l’osservanza di una determinata pratica contrasti con leggi o principi etici e morali del gruppo di maggioranza. In tal caso la rivendicazione dell’identità culturale - diritto legittimo e prezioso fattore di arricchimento in una società multietnica - può divenire motivo di contrasto, portando a giudicare pratiche culturali come veri e propri reati, reati culturali per la precisione, essendo il loro esercizio dettato da un modello culturale diffuso e riconosciuto all’interno del proprio gruppo di appartenenza. Il presente lavoro si focalizza su determinate pratiche che coinvolgono la differenza culturale ma violano alcuni diritti umani fondamentali: l’aborto selettivo largamente praticato in Cina, il delitto d’onore assai diffuso lungo tutta l’area mediorientale e la pratica delle mutilazioni genitali femminili. Dall’analisi dei fenomeni si evince come in alcuni paesi i modelli culturali possano avere un impatto negativo sulla vita delle donne più che su quella degli uomini, in quanto una parte sicuramente più consistente del tempo e dell’energia delle donne confluisce nella vita privata, familiare e domestica, ambito in cui, si tramandano costumi e valori. La regolamentazione della vita personale, familiare, sessuale e riproduttiva, dunque, coinvolge e spesso ostacola la vita delle donne; quando questo accade, le pratiche culturali che si attuano in violazione di loro diritti individuali fondamentali divengono non solo “reati culturali”, ma anche “reati di genere”.
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Informazioni tesi
Autore: | Silvia Muraca |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università per stranieri di Perugia |
Facoltà: | Lingua e Cultura Italiana |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Roberto Giuffrida |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 74 |
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