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Fondi Sovrani: analisi e funzioni

La profonda crisi finanziaria iniziata nell’Agosto del 2007 in principio ha come protagonisti Stati Uniti e Unione Europea, ossia il cuore del sistema economico mondiale. La carenza di sorveglianza e di controllo sulle attività delle banche d’affari negli Stati Uniti, le scelte errate di politica economica e l’avidità di soggetti privati, hanno portato alla così nota crisi dei mutui subprime. Tale crisi ha creato un forte clima di sfiducia, dove molti colossi bancari sono crollati e altri per evitare il fallimento hanno dovuto coprire le perdite con iniezioni di capitale. In questa ondata di liquidità un ruolo fondamentale è stato svolto dai sovereign wealth funds. Il prezzo da pagare è stata la cessione – almeno parziale – di grandi banche internazionali nelle mani di governi stranieri, spesso autoritari e poco trasparenti. Non esiste in letteratura una definizione universalmente accettata di fondo sovrano, il Sovereign Wealth Fund Institute li definisce come:- “fondo d’investimento statale composto da beni finanziari come azioni, obbligazioni, beni immobili, derivati e altri strumenti finanziari in valuta estera, ma possono investire anche in aziende nazionali1”. In base all’origine si distinguono fondi commodity che appartengono a Stati ricchi di materie prime e fondi non-commodity che derivano da un eccesso di riserve ufficiali. La loro grande disponibilità di capitale è stata accompagnata da interrogativi e paure relativamente al loro effettivo scopo: economico o politico?

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6    CAPITOLO I INTRODUZIONE 1.1 – Oggetto e struttura del lavoro La profonda crisi finanziaria iniziata nell’Agosto del 2007 in principio ha come protagonisti Stati Uniti e Unione Europea, ossia il cuore del sistema economico mondiale. La carenza di sorveglianza e di controllo sulle attività delle banche d’affari negli Stati Uniti, le scelte errate di politica economica e l’avidità di soggetti privati, hanno portato alla così nota crisi dei mutui subprime. Tale crisi ha creato un forte clima di sfiducia, dove molti colossi bancari sono crollati e altri per evitare il fallimento hanno dovuto coprire le perdite con iniezioni di capitale. In questa ondata di liquidità un ruolo fondamentale è stato svolto dai sovereign wealth funds. Il prezzo da pagare è stata la cessione – almeno parziale – di grandi banche internazionali nelle mani di governi stranieri, spesso autoritari e poco trasparenti. Non esiste in letteratura una definizione universalmente accettata di fondo sovrano, il Sovereign Wealth Fund Institute li definisce come:- “fondo d’investimento statale composto da beni finanziari come azioni, obbligazioni, beni immobili, derivati e altri strumenti finanziari in valuta estera, ma possono investire anche in aziende nazionali 1 ”. In base all’origine si distinguono fondi commodity che appartengono a Stati ricchi di materie prime e fondi non-commodity che derivano da un eccesso di riserve ufficiali. La loro grande disponibilità di capitale è stata accompagnata da interrogativi e paure relativamente al loro effettivo scopo: economico o politico? Queste preoccupazioni sono legate: • vero patrimonio celato dietro i fondi sovrani, in quanto non tutti gli Stati pubblicano le proprie cifre in modo esaustivo, ad eccezione di qualcuno come la Norvegia e come di recente stanno facendo la Cina e Singapore; • gli obiettivi e strategie d’investimento dei principali fondi, che sono considerati strategici dal punto di vista economico e politico in quanto rivolte verso attività con elevato rischio-rendimento o ancora finalizzati ad accrescere il know-how del Paese di appartenenza;                                                              1  Sovereign Wealth Fund Institute. 

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