Studio del fitoplancton in un ambiente di transizione (Canale Brancolo, Monfalcone)

  2 I. OBIETTIVI DELLA RICERCA 1.1 La direttiva WFD, CE 2000/60 La necessità di disporre di strumenti efficienti ed universalmente riconosciuti e la centralità degli organismi biologici nella definizione della qualità ecologica dei corpi idrici è stata riconosciuta anche dalla Ue che, con la specifica direttiva 2000/60/CE o WFD – Water Framework Directive, mira a definire chiaramente alcune metodologie standard di valutazione ambientale. Lo scopo della Direttiva Europea WFD è istituire un quadro per la protezione delle acque superficiali interne, di transizione, costiere e sotterranee al fine di proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici, basandosi sul concetto fondamentale che "L'acqua è un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale". Il presente studio si basa su un obiettivo fondamentale fissato della direttiva Water Framework Directive, quale è il monitoraggio dei corpi idrici tramite bioindicatori ambientali. A sostegno di questo obiettivo, nell’allegato V della WFD sono elencati gli elementi biologici, chimici e idromorfologici e le caratteristiche di tali elementi, affinché si possa avere uno stato ecologico elevato, insieme alle caratteristiche che determinano uno stato ecologico buono e sufficiente. Si prevede che per la valutazione dello stato ecologico dei fiumi venga tenuta in considerazione la composizione specifica e l’abbondanza di diversi indicatori biologici, oltre che lo studio dei parametri chimico-fisici ambientali già previsto nel D.Lgs 152/99. In questo senso, la WFD delinea un profondo rinnovamento culturale in chiave ecologica relativo allo studio dei corpi idrici. Per quanto riguarda le acque di transizione, la Direttiva Europea WFD/60/2000/CE mette in primo piano l’analisi degli elementi biologici, pur prendendo in considerazione anche gli elementi idromorfologici e fisico-chimici che possono influenzarli. Nella sezione relativa agli elementi biologici da prendere in considerazione per analizzare un ambiente di transizione si prevede l’analisi della composizione e dell’abbondanza del fitoplancton, della flora acquatica, dei macroinvertebrati bentonici e della fauna ittica. In questa sezione della Direttiva Quadro si colloca la presente indagine, che è indirizzata allo studio del fitoplancton in un ambiente di transizione e rispecchia la necessità di una caratterizzazione del fitoplancton con lo scopo di implementare le conoscenze necessarie per applicare la WFD. Scopo della presente tesi è caratterizzare dal punto di vista del fitoplancton un ambiente di transizione ubicato nella regione Friuli Venezia Giulia, il Canale artificiale Brancolo, situato nei pressi di Monfalcone. Questo Canale costituisce un ambiente particolarmente interessante perché connette una zona di risorgiva con il mare. La presente tesi rientra in un più ampio studio, denominato “Caratterizzazione ambientale del Canale Brancolo”, il cui scopo è stato analizzare la distribuzione del cuneo salino e delle concentrazioni di nitrati (NO 3 ) nel canale e di caratterizzare dal punto di vista biologico l’area, tenendo in considerazione anche la componente fitoplanctonica. Nello specifico, viene qui trattata la determinazione della tipologia di fitoplancton che caratterizza questo ambiente di transizione, alla luce del fatto che la struttura della comunità fitoplanctonica è espressione dei parametri chimico-fisici dell’ambiente.