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Il ruolo degli attori esterni e il regime della Corea del Nord dopo il 1989

Come nel libro di Orwell,1984, che ho voluto citare in apertura a questo lavoro, la Corea del Nord ha un controllo totale sulla popolazione ed è in grado di mobilitarla al minimo cenno.
Nel Paese non esiste opposizione. Sebbene ogni tanto qualcuno scompaia dal proprio posto di lavoro e sparisca nel nulla, non ci sono visibili segni di dissenso, specie a livello delle masse.
Secondo Amnesty International è uno dei paesi con la peggiore situazione riguardo i diritti umani e le libertà fondamentali. Le condizioni di vita nella repubblica popolare sono fortemente segnate da una politica economica basata sull'industria pesante, ma ciononostante, l'isolamento politico ed economico acutizzatosi dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, ha causato un costante impoverimento del Paese a partire dagli anni '70. Le spropositate costruzioni della capitale sono le cattedrali della vera religione di questo Paese, che non è più il socialismo, ma il kimilsunghismo.
Il mio lavoro vuole proporre una breve storia della penisola coreana, dalle origini del conflitto coreano agli attuali tentativi di mettere fine al logorio di una guerra che rende difficile la stabilità, non solo nella penisola coreana ma in tutta la regione asiatica. Il 38° parallelo non separa soltanto due Stati, ma segna il confine tra il passato e il presente, tra una concezione comunista e una moderna dello Stato.
La penisola coreana è l‟ultimo esempio di divisione nazionale esistente ed è il risultato più rilevante e duraturo della divisione del mondo in blocchi.
L‟intera penisola asiatica rappresenta solo lo 0,14% della superficie delle terre emerse. Un fazzoletto di terra nel quale, nonostante le condizioni geografiche, storiche e antropologiche simili, si sono sviluppati assetti politici ed economici dissimili, o per meglio dire completamente opposti. Dunque la Corea è una penisola con un'unica nazione divisa in due stati: la Corea del Nord e la Corea del Sud appunto. Dalle difficoltà di base per spiegare l‟evoluzione della penisola coreana e del suo peso internazionale nasce la necessità di dividere il lavoro in tre parti. La prima vuole essere un‟introduzione storica del problema, la seconda un‟analisi delle dinamiche internazionali nate dalla contrapposizione tra le due coree ed infine, la terza parte, vuole portare alla nostra attenzione alcuni dei tentativi per riappacificare i due Stati asiatici e per porre fine alle “ostilità” e alle provocazioni della Corea del Nord (o Democratic People Republic of Korea, anche DPRK).
Nell‟analisi delle origini e delle dinamiche della guerra ho cercato di dare importanza all‟interazione tra la storia della penisola asiatica e la storia mondiale del XX secolo, come anche alla storia sociale del conflitto stesso.
Le origini dello scontro, come vedremo, sono da cercare nelle politiche coloniali giapponesi, che dopo la dissoluzione dell‟impero coloniale nipponico hanno lasciato nella penisola due stati; uno nell‟orbita d‟influenza americana, l‟altro in quella russa e cinese. Infatti, la guerra di Corea, che durò nel periodo dal 1950 al 1953, è stata il primo grande episodio di tensione nell‟ambito della Guerra Fredda, con lo spettro di una guerra nucleare.
Dopo l‟analisi del conflitto passeremo a studiare gli sviluppi internazionali che la guerra ha lasciato in eredità alla Corea del Nord. In particolare le relazioni che il Paese ha con i paesi della regione asiatica e con alcuni paesi occidentali. Nell‟analizzare i rapporti con i paesi occidentali porrò la mia attenzione agli eventi che hanno portato gli Stati Uniti a concludere che la Corea del Nord, nel 2002, stava conducendo un programma segreto di riarmo nucleare in violazione degli obblighi internazionali ed in particolare al Trattato di non proliferazione nucleare.
Nel secondo capitolo l‟attenzione della ricerca si svilupperà attraverso una puntuale descrizione della situazione politica interna, per poi analizzare i tratti fondamentali della filosofia Juche che rappresenta le fondamenta del sistema politico nordcoreano.
Dopo la descrizione della situazione interna del Paese asiatico sarà utile, per il proseguo dell‟analisi, studiare le relazioni con i paesi maggiormente interessati a risolvere il conflitto nordcoreano; ovvero la Corea del Sud, la Cina, il Giappone, la Russia, gli Stati Uniti d‟America e l‟Unione Europea.
L‟ultima parte, la più interessante e complessa, andrà a descrivere i tentativi di riappacificazione delle due Coree. Riappacificazione che potrà avvenire solamente con un intervento internazionale mirato a creare le basi per riforme economiche e sociali, in grado di garantire alla Corea del Nord la sopravvivenza e lo sviluppo di un sistema libero e competitivo. Il tutto dovrà essere preceduto da una denuclearizzazione della penisola coreana.

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6 PREFAZIONE 1984, Londra. Il mondo è diviso in due iperstati simili e in guerra fra loro. In Oceania la società è governata secondo i principi del Socing, il Socialismo Inglese, del Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio è la psicopolizia che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, non c‟è legge scritta. Tranne pensare, se non secondo il Socing. Tranne amare, se non per riprodursi. Tranne divertirsi, se non con i programmi TV di propaganda. Come nel libro di Orwell (1984), che ho voluto citare in apertura a questo lavoro, la Corea del Nord ha un controllo totale sulla popolazione ed è in grado di mobilitarla al minimo cenno. Nel Paese non esiste opposizione. Sebbene ogni tanto qualcuno scompaia dal proprio posto di lavoro e sparisca nel nulla, non ci sono visibili segni di dissenso, specie a livello delle masse. Secondo Amnesty International è uno dei paesi con la peggiore situazione riguardo i diritti umani e le libertà fondamentali. Le condizioni di vita nella repubblica popolare sono fortemente segnate da una politica economica basata sull'industria pesante, ma ciononostante, l'isolamento politico ed economico acutizzatosi dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, ha causato un costante impoverimento del Paese a partire dagli anni '70. Le spropositate costruzioni della capitale sono le cattedrali della vera religione di questo Paese, che non è più il socialismo, ma il kimilsunghismo2. Il mio lavoro vuole proporre una breve storia della penisola coreana, dalle origini del conflitto coreano agli attuali tentativi di mettere fine al logorio di una guerra che rende difficile la stabilità, non solo nella penisola coreana ma in tutta la regione asiatica. Il 38° parallelo non separa soltanto due Stati, ma segna il confine tra il passato e il presente, tra una concezione comunista e una moderna dello Stato. La penisola coreana è l‟ultimo esempio di divisione nazionale esistente ed è il risultato più rilevante e duraturo della divisione del mondo in blocchi. L‟intera penisola asiatica rappresenta solo lo 0,14% della superficie delle terre emerse. Un fazzoletto di terra nel quale, nonostante le condizioni geografiche, storiche e antropologiche simili, si sono sviluppati assetti politici ed economici dissimili, o per meglio dire completamente opposti. Dunque la Corea è una penisola con un'unica nazione divisa in due stati: la Corea del Nord e la Corea del Sud appunto. Tale divisione non comporta però una divisione all‟interno della civilizzazione, entrambe le Coree essendo una nazione, fanno parte della stessa civilizzazione, sia seguendo la definizione oggettiva di Galtung che quella soggettiva di Huntington. La teoria 2 Tiziano Terzani (1980), Corea del Nord: Bandiera rossa, sangue blu, Tratto da In Asia, Longanesi e C.

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Informazioni tesi

  Autore: Fabio Disint
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sviluppo Politico e delle Organizzazioni Internazionali
  Relatore: Fabio Fossati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 146

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