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Utilizzo di dati radar satellitari per il monitoraggio e la mappatura del rischio idrogeologico connesso a fenomeni di subsidenza e di frana

Lo scopo principale di questa tesi è di valutare alcuni fenomeni di rischio idrogeologico presenti nel bacino del fiume Arno, in particolare nella provincia di Pistoia, tramite elaborazione interferometrica di immagini radar acquisite da piattaforma satellitare. Tali tecnica è stata applicata, in particolare, per una prima valutazione dei fenomeni di subsidenza che si verificano nella pianura di Pistoia e per l’affinamento dell’inventario delle aree in dissesto da frana ubicate nelle zone collinari circostanti. I dati puntuali utilizzati per l’analisi spaziale e temporale delle deformazioni del terreno sono denominati “Permanent Scatterers” (PS) e sono stati ottenuti dall’elaborazione delle immagini radar acquisite dai satelliti ERS1 ed ERS2 dell’ESA (European Space Agency) nel periodo 1992-2002 e dal satellite canadese RADARSAT1 nel periodo 2003-2007.
L’analisi delle aree potenzialmente soggette a fenomeni di subsidenza è stata effettuata spazializzando i dati puntuali PS in modo da ricostruire l’andamento della velocità medie di deformazione del terreno, proiettate sulla verticale, per i due sottoperiodi 1992-2002 e 2003-2007, e ricostruire, in un’area campione, i modelli 3D degli abbassamenti del terreno rispetto al 2003 per il solo sottoperiodo 2003-2007. I risultati ottenuti sono stati confrontati con le caratteristiche litologiche, geologiche ed idrologiche dell’area in esame in modo da valutare le possibili cause d’innesco. Infine, esaminando l’interazione del fenomeno studiato con i beni interessati, è stata effettuata una prima stima qualitativa del danno tramite matrici di contingenza.
L’applicazione della tecnica PS alle aree in dissesto da frana è consistita invece nell’utilizzo dei dati di velocità media di deformazione per effettuare una verifica dello stato di attività e geometria delle frane censite nell’area di studio, nonché integrare il quadro conoscitivo di riferimento con l’inserimento di nuove aree in dissesto che non erano state precedentemente mappate.

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3 UTILIZZO DI DATI RADAR SATELLITARI PER IL MONITORAGGIO E LA MAPPATURA DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO CONNESSO A FENOMENI DI SUBISIDENZA E DI FRANA. Riassunto Lo scopo principale di questa tesi è di valutare alcuni fenomeni di rischio idrogeologico presenti nel bacino del fiume Arno, in particolare nella provincia di Pistoia, tramite elaborazione interferometrica di immagini radar acquisite da piattaforma satellitare. Tali tecnica è stata applicata, in particolare, per una prima valutazione dei fenomeni di subsidenza che si verificano nella pianura di Pistoia e per l’affinamento dell’inventario delle aree in dissesto da frana ubicate nelle zone collinari circostanti. I dati puntuali utilizzati per l’analisi spaziale e temporale delle deformazioni del terreno sono denominati “Permanent Scatterers” (PS) e sono stati ottenuti dall’elaborazione delle immagini radar acquisite dai satelliti ERS1 ed ERS2 dell’ESA (European Space Agency) nel periodo 1992-2002 e dal satellite canadese RADARSAT1 nel periodo 2003-2007. L’analisi delle aree potenzialmente soggette a fenomeni di subsidenza è stata effettuata spazializzando i dati puntuali PS in modo da ricostruire l’andamento della velocità medie di deformazione del terreno, proiettate sulla verticale, per i due sottoperiodi 1992-2002 e 2003-2007, e ricostruire, in un’area campione, i modelli 3D degli abbassamenti del terreno rispetto al 2003 per il solo sottoperiodo 2003-2007. I risultati ottenuti sono stati confrontati con le caratteristiche litologiche, geologiche ed idrologiche dell’area in esame in modo da valutare le possibili cause d’innesco. Infine, esaminando l’interazione del fenomeno studiato con i beni interessati, è stata effettuata una prima stima qualitativa del danno tramite matrici di contingenza. L’applicazione della tecnica PS alle aree in dissesto da frana è consistita invece nell’utilizzo dei dati di velocità media di deformazione per effettuare una verifica dello stato di attività e geometria delle frane censite nell’area di studio, nonché integrare il quadro conoscitivo di riferimento con l’inserimento di nuove aree in dissesto che non erano state precedentemente mappate.

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