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Partecipazione delle banche nelle imprese: l'evoluzione italiana

Introdurre un argomento come la partecipazione delle banche al capitale delle imprese impone innanzitutto un’attenta e dettagliata analisi sull’evoluzione che la legislazione sul tema ha subito, in particolare facendo riferimento alla legge del 1936 successivamente sostituita dal Testo Unico fino ad arrivare alla situazione attuale; successivamente impone analizzare, in generale, il rapporto tra banca-impresa. L’obiettivo di questo lavoro è quello di esaminare l’attuale stato della legislazione bancaria in tema di partecipazioni alla luce dei suoi recenti sviluppi in relazione anche alla legislazione comunitaria. Il presente lavoro è stato strutturato in tre parti. La prima parte è dedicata ad evidenziare l’evoluzione storica, fondamentale per inquadrare le trasformazioni della legislazione bancaria e mettere in evidenza il tema della commistione banca-impresa.
Il capitolo prende inizio considerando i vari eventi che portarono alla nascita della legge bancaria del 1936 e prosegue con l’analisi del rapporto banca-impresa considerato nei suoi presupposti, nei suoi limiti, nei suoi contenuti effettivi, nei suoi correttivi e con la sua evoluzione.
Si è svolto, infine, un confronto tra i diversi modelli organizzativi analizzati sotto gli aspetti economici e normativi.
La seconda parte è dedicata all’excursus storico e normativo in tema di partecipazioni evidenziando l’analisi dettagliata della normativa comunitaria. Va condotto un nuovo discorso sulla legislazione bancaria considerando che nella realtà della legislazione più recente le innovazioni rispetto ai molti principi della legge del 1936 sono ampie e incisive.
Tali modifiche sono derivate, oltre che dal mutamento dello scenario economico, anche dalla necessità di adeguare il nostro ordinamento a quello comunitario e in particolare alla direttiva 646/89/CEE.
In ambito bancario un provvedimento da segnalare è la direttiva CEE n.780 del 1977 che è stata recepita in Italia con il DPR 350/1985.
A dedicare particolare attenzione al problema delle partecipazioni è la direttiva CEE n.646 del 1989 che è stata recepita in Italia con il DLgs 481/1992.
Tutta la materia è stata poi definitivamente riorganizzata e sistemata nel DLgs 385 del 1° settembre 1993.
Nel 1994: Possibilità di partecipare per le imprese non finanziarie, con il limite massimo del 15% del patrimonio dell’impresa.
Nel 2008: Partecipazione agganciata al sistema comunitario. A fine luglio il CICR si è riunito per liberalizzare la partecipazione delle banche al capitale delle imprese non bancarie.
Nella terza parte dell’elaborato si è inteso fornire una rappresentazione dell’attenzione che il sistema bancario nazionale ha riservato alla partecipazione al capitale delle imprese. Sono stati esaminati i bilanci, le note integrative e le relazioni degli amministratori riferiti al 31/12/2007 di tre Gruppi Bancari di significativa importanza nel panorama finanziario nazionale: UniCredit; MPS; Interbanca. Non è stata una scelta rispondente a precisi criteri, salvo l’ordine crescente di impegno strategico nel settore delle partecipazioni al capitale delle imprese.

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INTRODUZIONE 4 Introduzione Introdurre un argomento come la partecipazione delle banche al capitale delle imprese impone innanzitutto un‟attenta e dettagliata analisi sull‟evoluzione che la legislazione sul tema ha subito, in particolare facendo riferimento alla legge del 1936 successivamente sostituita dal Testo Unico fino ad arrivare alla situazione attuale; successivamente impone analizzare, in generale, il rapporto tra i due comparti. L‟obiettivo di questo lavoro è quello di esaminare l‟attuale stato della legislazione bancaria in tema di partecipazioni alla luce dei suoi recenti sviluppi in relazione anche alla legislazione comunitaria. Il presente lavoro è stato ripartito in tre parti. La prima parte di esso è dedicata ad un‟evoluzione storica, fondamentale per inquadrare le trasformazioni della legislazione bancaria e mettere in evidenza il tema della commistione banca- impresa. Il capitolo prende inizio considerando i vari eventi che portarono alla nascita della legge bancaria del 1936. Di fatti, gli anni successivi alla prima guerra mondiale furono caratterizzati da una profonda crisi che coinvolse l‟intera economia mondiale. Le frequenti crisi e la sfrenata concorrenza indussero le autorità a disciplinare l‟attività bancaria, ma la debolezza di tale sistema impose la necessità di un intervento normativo rivolto a tutelare gli interessi dei risparmiatori e a conferire maggiore stabilità al sistema. Due provvedimenti nel 1926 sottoposero il sistema bancario italiano a regolamentazione.

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