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Il Marshall Plan e le politiche industriali di allargamento: modelli di politica economica a confronto

Confrontare il Marshall Plan e le politiche di allargamento europee può sembrare, a prima vista, una forzatura, se non addirittura un vero e proprio non-senso. Tante sono infatti le differenze sui piani storico, politico ed economico da indurre a pensare che si tratti di due foreign economic policies che, al di là dell’evidente intento di attrarre una certa regione all’interno di una specifica area di influenza, nulla hanno in comune. In effetti, non c’è dubbio che sussistano due elementi fondamentali di differenziazione: la Seconda Guerra Mondiale, con le conseguenze tragiche che ne derivarono, e l’assetto geopolitico post-conflitto, in cui due potenze antagoniste, Stati Uniti e Unione Sovietica, contrapponevano pericolosamente le proprie aree di influenza, con l’obiettivo ultimo di prevalere sull’altra.

In realtà, al di là delle contingenze storico-politiche, è possibile individuare un sottile filo rosso fra le due azioni di politica economica estera e questo lavoro è in tal senso orientato ad evidenziare quella traccia di continuità che permette di collocare il Marshall Plan e le politiche di allargamento all’interno di una lunga tradizione di programmi orientati allo sviluppo e alla ricostruzione. Si argomenterà che, nonostante il policy mix abbia subito delle modificazioni necessarie in virtù delle mutate condizioni politico-economiche, le due policies presentano sostanziali similarità in termini di progressiva organicità del piano, timing della policy e ruolo della condizionalità e che entrambe sono derivazioni di un modello generale donor-recipient a motivazioni economico-strategiche.

Le prime due sezioni del presente lavoro sono dedicate alla presentazione e all’analisi delle due policies. In particolare, il Capitolo 1 analizza le circostanze economico-politiche (la “crisi” del 1947) che imposero la necessità di un piano di ricostruzione per l’Europa occidentale. Nel Capitolo 2 vengono illustrate le vicissitudini politiche e le motivazioni economiche che condussero alla formazione del Comitato per la Cooperazione Economica Europea, embrione della futura Europa unita e fulcro della politica di sostegno statunitense. Il Capitolo 3 è dedicato all’analisi delle cifre e degli effetti economici dello European Recovery Program. Il Capitolo 4 presenta invece le politiche di allargamento europee, con particolare attenzione alle specificità dell’ultima fase, quella conclusasi nel 2004. Il Capitolo 5 esamina l’impatto dell’allargamento sull’industria europea.

Infine, la terza sezione, coincidente con il Capitolo 6, costituisce il nucleo della tesi, ovvero un confronto ragionato fra le due policies e diretto ad individuare elementi comuni e peculiarità delle singole policies.

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Introduzione Confrontare il Marshall Plan e le politiche di allargamento europee può sembrare, a prima vista, una forzatura, se non addirittura un vero e proprio non-senso. Tante sono infatti le differenze sui piani storico, politico ed economico da indurre a pensare che si tratti di due foreign economic policies che, al di là dell’evidente intento di attrarre una certa regione all’interno di una specifica area di influenza, nulla hanno in comune. In effetti, non c’è dubbio che sussistano due elementi fondamentali di differenziazione: la Seconda Guerra Mondiale, con le conseguenze tragiche che ne derivarono, e l’assetto geopolitico post-conflitto, in cui due potenze antagoniste, Stati Uniti e Unione Sovietica, contrapponevano pericolosamente le proprie aree di influenza, con l’obiettivo ultimo di prevalere sull’altra. In realtà, al di là delle contingenze storico-politiche, è possibile individuare un sottile filo rosso fra le due azioni di politica economica estera e questo lavoro è in tal senso orientato ad evidenziare quella traccia di continuità che permette di collocare il Marshall Plan e le politiche di allargamento all’interno di una lunga tradizione di programmi orientati allo sviluppo e alla ricostruzione. Si argomenterà che, nonostante il policy mix abbia subito delle modificazioni necessarie in virtù delle mutate condizioni politico-economiche, le due policies presentano sostanziali similarità in termini di progressiva organicità del piano, timing della policy e ruolo della condizionalità e che entrambe sono derivazioni di un modello generale donor-recipient a motivazioni economico-strategiche. Le prime due sezioni del presente lavoro sono dedicate alla presentazione e all’analisi delle due policies. In particolare, il Capitolo 1 analizza le circostanze economico-politiche (la “crisi” del 1947) che imposero la necessità di un piano di ricostruzione per l’Europa occidentale. Nel Capitolo 2 vengono illustrate le 4

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