Un confronto fra le autoattribuzioni prodotte da due gruppi di consumatori di sostanze psicotrope/stupefacenti considerate illegali, in diversi contesti terapeutici
La ricerca si colloca in un piano di realismo concettuale, muovendosi nel quale si assume che le categorie concettuali generino diverse configurazioni di realtà.
All’interno del realismo concettuale si colloca la proposta teorica del Paradigma Narrativistico, che considera la realtà come configurata dalle modalità discorsive utilizzate dai parlanti per conoscerla. In questo senso, proprio tali produzioni discorsive diventano oggetto di indagine.
Coerentemente a questi presupposti epistemologici e teorici, anche il consumo di sostanze psicotrope si configura come un processo discorsivo generato a partire dalle modalità discorsive messe in campo per conoscerlo.
A partire da tali presupposti teorici la ricerca sul campo che è stata prodotta ha come oggetto d’indagine la costruzione della realtà del consumo di sostanze illegali.
L’obiettivo del lavoro consiste pertanto nel descrivere le autoattribuzioni di un gruppo di consumatori di sostanze, ossia le modalità conoscitive da essi utilizzate per descriversi.
La metodologia che si è scelto di seguire e che risulta coerente rispetto ai presupposti epistemologici e teorici di partenza, è denominato M.A.D.I.T. ossia Metodologia di Analisi dei Dati Informatizzati Testuali. Tale metodologia infatti consente di raccogliere e di descrivere le modalità discorsive con cui il gruppo oggetto d’indagine costruisce la realtà del consumo di sostanze. Tale gruppo si compone di venti soggetti, di cui dieci utenti presso un Ser.T. e dieci soci di cooperative di tipo B che seguono un percorso di reinserimento lavorativo. L’individuazione di questi due sottogruppi, così strutturati, nasce dall’interesse di confrontare le autoattribuzioni prodotte dagli stessi a fronte del contesto in cui sono inseriti.
Per raccogliere il testo oggetto di indagine, come strumento si è costruito un protocollo ad hoc, composto da sei domande aperte, per entrambi i sottogruppi; questo protocollo è stato somministrato ad un tempo T1 di due anni e mezzo a partire, in un caso, dall’inizio del trattamento e del percorso di reinserimento lavorativo, nell’altro.
L’analisi delle risposte è stata effettuata attraverso la strategia metodologica dell’analisi del testo ed in particolare mediante il metodo definito “carta e matita”.
Questo metodo consente di individuare all’interno di un testo i cosiddetti “repertori discorsivi”, definiti come “le modalità finite e coerenti di configurazione della realtà caratterizzate da uno o più arcipelaghi di significato”, questi ultimi intesi come i contenuti.
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Informazioni tesi
Autore: | Marta Grasso |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Gian Piero Turchi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 119 |
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