La disciplina previdenziale nel settore agricolo: gli operai agricoli a tempo determinato
La materia previdenziale è andata acquisendo un sempre maggiore interesse nel mondo agricolo da un lato per la rilevanza degli aspetti finanziari ad essa connessi per cui i flussi monetari e gli effetti distributivi e redistributivi da essa annualmente determinati, hanno avuto notevole incidenza sui soggetti interessati alla percezione dei benefici sociali erogati, rispetto al rilevo della quota di valore aggiunto attribuibile al settore primario rispetto a quello degli altri settori della produzione di beni e servizi in campo nazionale; d’altro lato, tale interesse è stato sollecitato dalla ricerca di un più adeguato ed efficiente assetto dell’ordinamento giuridico e degli istituti applicativi della previdenza agricola, correlato al grado di sviluppo evolutivo dei rapporti produttivi, economici e sociali del settore e dell’ambiente agricolo-rurale che presentano un quadro di riferimento socio-economico-culturale ben diverso da quello degli originari anni ’40.
La previdenza sociale ha trovato concreta applicazione nel settore agricolo mediante particolari adattamenti della normativa generale, prevista per gli altri settori della produzione, sia per quanto attiene alla disciplina sostanziale dei singoli istituti giuridici e relative prestazioni, sia per quanto attiene alle modalità di accertamento e riscossione dei contributi e di individuazione ed accertamento dei soggetti protetti.
Le condizioni socio-economiche che hanno caratterizzato in passato e che tuttora caratterizzano il settore agricolo, hanno reso necessaria l’adozione di criteri, modalità e strumenti applicativi coerenti con tali condizioni e spesso del tutto diversi da quelli in atto negli altri settori, cosi che il complesso di norme giuridiche che disciplinano la materia ha finito per assumere il carattere d’ordinamento particolare rispetto all’ordinamento previdenziale generale.
Questo ordinamento istituzionale e organizzativo è frutto di una ben precisa scelta legislativa che ha tratto origine motivazione dalle peculiari caratteristiche con cui si svolge il lavoro agricolo (dispersione dei lavoratori nelle campagne, atipicità e precarietà dei rapporti di lavoro, mancanza nelle aziende agricole medio-piccole di adeguate strutture contabili) e che maturò e s’impose in conseguenza della necessità di rimediare al fallimento dei sistemi che inizialmente avevano tentato di strutturare la previdenza agricola alla stessa stregua di quella disposta per gli altri settori produttivi.
L’ordinamento previdenziale in agricoltura, così come si è andato evolvendo nel tempo, sembra muoversi nella direzione dell’ordinamento previdenziale generale comune agli altri settori.
Si fonda sulla tripartizione del lavoro subordinato, lavoro associato e lavoro autonomo e, per quanto riguarda il primo, sulla distinzione del lavoro dirigenziale ed impiegatizio da quello degli operai agricoli, per i quali si è avuta una lunga evoluzione dal R.D.L. 28 novembre 1938, n. 2138.
La tesi è stata strutturata sulla trattazione degli aspetti soggettivi e sostanziali della disciplina previdenziale del lavoro agricolo, limitatamente al lavoro subordinato degli operai, tenendo presente i recenti sviluppi legislativi e giurisprudenziali di tale disciplina.
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Informazioni tesi
Autore: | Giuditta Annicchiarico |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Lecce |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Cataldo Balducci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 379 |
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