Studio di fattibilità di un'autostrada del mare in Sardegna
Nell’ultimo decennio, a seguito dell’adozione del protocollo di Kyoto (1997), sono grandi gli sforzi a livello comunitario e nazionale per ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e gas serra. Il continuo aumento della mobilità di passeggeri e merci fa si che il settore dei trasporti sia molto influenzato da queste iniziative, che purtroppo non sono omogenee per tutte le modalità di trasporto, infatti, mentre si assiste ad eccezionali risultati, in termini di riduzione dell’inquinamento, in campo stradale, contemporaneamente si constata che nel trasporto marittimo molto ancora può essere fatto. Nonostante ciò il trasporto marittimo è ancora una delle modalità di trasporto che complessivamente genera minori impatti ambientali, infatti sono numerose le iniziative della Commissione Europea per spostare il trasporto delle merci dalla strada al mare, ossia per l’incentivazione delle autostrade del mare.
In questa tesi prima di tutto si è eseguita un’indagine dei principali progetti di carattere trasportistico – ambientale in ambito comunitario e nazionale, in seguito si è data definizione dei costi esterni e dei principali modelli di calcolo utilizzati per la loro determinazione, successivamente per verificare la fattibilità di un’autostrada del mare tra Cagliari e Livorno si è effettuato il calcolo delle esternalità prodotte da tre alternative di percorso uni e intermodale. Il metodo di studio utilizzato è basato sul progetto REALISE del 2003, finalizzato al confronto dei costi esterni prodotti dal trasporto intermodale con altre modalità di trasporto merci in Europa. Dagli studi analitici del progetto REALISE emerge il modello matematico ICF contenente le formulazioni necessarie per il calcolo delle esternalità delle varie alternative.
Il progetto REALISE si appoggia, per il calcolo delle variabili, al modello dei sentieri d’impatto realizzato nel progetto ExternE che utilizza dettagliati modelli di dispersione e analisi delle conseguenze per il calcolo degli effetti dovuti agli inquinanti in un determinato luogo.
La metodologia dei sentieri d’impatto presenta però il difetto di necessitare di dati specifici per ogni luogo in esame, sarebbe pertanto necessario suddividere i tragitti delle merci in segmenti omogenei, ma questo renderebbe il calcolo molto oneroso. Per ovviare a quest’inconveniente si sono impiegate delle applicazioni semplificate dei viaggi intermodali, generalizzate per la molteplicità delle situazioni più frequenti.
Il calcolo è stato svolto applicando la metodologia del progetto REALISE per individuare, tra Cagliari e Livorno, il percorso che produce minori esternalità, in particolare questo studio è finalizzato alla ricerca di una soluzione tecnicamente valida che permetta di decongestionare la ss 131dal traffico pesante che quotidianamente vi grava. Essendo la Sardegna una tratta di cabotaggio obbligato, per effettuare la comparazione si sono prese in esame tre possibili alternative di percorso, la prima si sviluppa su un’unica tratta interamente marittima, mentre le altre presentano l’intermodalità strada mare.
Infine dopo aver dimostrato la minor onerosità, in termini di costi esterni, del percorso interamente marittimo tra Cagliari e Livorno e, da interviste realizzate alle più rilevanti società di autotrasporto isolane, aver definito alcuni miglioramenti generali da apportare all’ attuale servizio portuale, si è supposta la realizzazione di un’autostrada del mare per questa tratta. Pertanto, seguendo i criteri del decreto dell’8 gennaio 2008 (G.U. 23 del 28.1.2008) sull’incentivazione del trasferimento delle merci dalla strada al mare, che a sua volta è basato su uno studio dell’ISTIEE per la regione Sicilia, si è realizzato un modello di calcolo dell’incentivo, apposito per la Sardegna, in cui sono state inserite delle specifiche variabili che tengono conto del cabotaggio obbligato.
Dai risultati ottenuti si evince l’effettiva fattibilità di un’autostrada del mare tra Cagliari e Livorno, questo studio dimostra inoltre che il trasporto marittimo e uno dei sistemi di trasporto che complessivamente ha minori impatti sull’ambiente, ma non si devono trascurare le rilevanti innovazioni tecnologiche in termini di riduzione delle emissioni inquinanti e di gas serra realizzate in campo stradale, al confronto delle quali le tecnologie navali possono definirsi a livello embrionale. Infatti, come si rileva dai calcoli, le navi producono considerevoli quantità di emissioni inquinanti e gas serra, ciò è dovuto al fatto che in questo settore sono stati pochi gli interventi normativi a riguardo, sarebbe invece opportuno che anche nel campo marittimo si agisse al fine di ottenere quei miglioramenti che si sono attualmente raggiunti in campo stradale.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Congiu |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria Civile |
Relatore: | Gianpaolo Ritossa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 129 |
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