L’internal audit nelle banche. Il sistema dei controlli interni ed i rischi dell’attività bancaria.
Lo scopo del mio lavoro risponde alla volontà di descrivere un mondo in evoluzione.
Le banche sono state negli ultimi anni sottoposte a cambiamenti organizzativi difficilmente preventivabili, principalmente in risposta alla constatazione che quelli che erano i rischi principali cui era sottoposta tale organismo, cioè i rischi derivanti dal mercato e dal credito, hanno progressivamente ceduto il passo, in termini di risorse ed attenzioni, a quei rischi intrinseci nella gestione bancaria, ovvero i rischi operativi e quelli di mancata conformità alle leggi. Da questa constatazione, emerge una domanda. Forse che la reputazione di una banca sia maggiormente da tutelare piuttosto che la vigilanza del credito? Non lo si creda.
Data questa premessa, introduciamo la componente fondamentale della nostra trattazione, l’internal audit, componente fondamentale del Sistema dei Controlli Interni, che ha come finalità quella del miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’organizzazione, la quale viene da questa assistita nel processo di valutazione e miglioramento dei processi di controllo, di gestione dei rischi e di corporate governance.
Se partiamo da questa definizione, vediamo come i tre aspetti sui quali tale funzione si concentra sono, appunto, il processo di controllo, la gestione dei rischi e la corporate governance. E sono proprio questi tre aspetti che andremo ad indagare nel presente lavoro. Partiremo, quindi, dall’analisi dei presidi interni che la banca mette in atto tramite l’internal audit, strumento di verifica indipendente all’interno ed al servizio della banca, al quale è affidato il compito di esaminarne e valutarne le attività. Tale attività ha visto la luce ormai oltre cinquantanni fa, e negli ultimi anni il suo ruolo si è notevolmente allargato: non più solo controllore della regolarità contabile e gestionale, ma vero e proprio strumento di consulenza, che assiste l’organizzazione nel perseguimento dei propri obiettivi. Il tutto tramite un approccio professionale volto a valutare e migliorare i processi di controllo, di gestione dei rischi e di corporate governance. Andremo, quindi, a capire i motivi di tale evoluzione e a vedere come la normativa e gli assetti organizzativi delle banche hanno accompagnato tale passaggio.
Nel secondo capitolo, analizzeremo questa funzione dal punto di vista dei rapporti con gli altri organi aziendali, il Consiglio d’Amministrazione, l’Alta Direzione, il Collegio Sindacale, la Società di Revisione e la funzione di Risk Management, tenute ben presenti gli interventi normativi ed i regolamenti passati e più recenti. Andremo, quindi, ad analizzare il perimetro in cui l’internal audit opera, partendo però dal punto di vista delle altre funzioni, delineando le zone di sovrapposizione e di eventuali rischi gestionali.
Nel terzo capitolo, l’attenzione sarà incentrata sugli altri due aspetti sopraindicati, quello del processo di gestione dei rischi e della strutturazione di una corporate governance adatta a tale finalità. Per Corporate Governance, infatti, si intende il sistema delle regole che ha per oggetto il complesso di relazioni che, in ogni società di capitali, viene a porsi tra azionisti, managers, amministratori ed ogni altro tipo di strategic stakeholder dell’azienda. Il tema della corporate governance nelle banche può, quindi, essere affrontato analizzando le tecniche di gestione e controllo finalizzate ad un adeguato governo dei rischi aziendali in un contesto in forte evoluzione. Ed è proprio questo il tipo di analisi che abbiamo come obiettivo di portare avanti.
Nel quarto ed ultimo capitolo, ad appendice del discorso sin qui intrapreso, andremo ad affrontare il caso di una Funzione di Internal Audit di una Banca. Analizzeremo, infatti, in presa diretta una funzione di internal audit di una generica Banca Alpha. Ne andremo ad analizzare le componenti, le loro logiche organizzative, la mission e le responsabilità. Concluderemo, poi, con caso pratico di accertamento, con la valutazione del Sistema dei Controlli Interni posti a presidio di una determinata tipologia di rischio. Questo, con l’intento di rendere meno accademica e fumosa la nostra trattazione.
Per capire l’importanza del soggetto alla base del presente lavoro, citiamo una definizione del Grossi, secondo cui “l’Internal Auditing è uno degli elementi che compongono il Sistema di Controllo Interno di un’azienda; un efficace Sistema di Controllo Interno, a sua volta, è la risposta razionale al problema di come amministratori e direttori possono far fronte alle loro pesanti responsabilità in materia di trasparenza informativa, correttezza gestionale, efficacia ed efficienza”.La conclusione a cui aspiriamo di arrivare è quella di far emergere degli spunti critici nell’analisi di una componente che, come vedremo, è sottoposta ad una forte e pressante spinta evolutiva.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabrizio Aniballi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Management |
Relatore: | Alessandro Gaetano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 195 |
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