Flora esotica Laziale
Gli areali naturali di molte specie sono limitati da barriere ambientali e climatiche che impediscono la dispersione degli individui. Oceani, deserti, catene e massicci montuosi, grandi corsi d’acqua sono tutti fattori geografici che limitano gli spostamenti di molte specie. Come risultato dell’isolamento geografico l’evoluzione ha seguito vie differenti nei diversi continenti e nelle isole; per esempio i biomi dell’Australia- Nuova Guinea sono caratterizzati da taxa animali e vegetali assenti nelle adiacenti regioni del Sud-Est asiatico, come per esempio i mammiferi marsupiali. Tuttavia, le alterazioni da parte dell’uomo agli originari patterns di distribuzione delle specie sono state notevoli causando l’introduzione di molte specie, volutamente o accidentalmente, in aree ove queste erano assenti.
Il fenomeno dell’introduzione comporta l’inserimento di un’entità di natura aliena all’interno della flora o della fauna di un determinato territorio. In questo caso, tali specie introdotte sono denominate esotiche, aliene o alloctone.
Si definiscono dunque specie esotiche, le specie che si trovano al di fuori del loro areale naturale di distribuzione per effetto dell’ uomo che ha permesso loro di superare barriere geografiche altrimenti invalicabili. Per contro, le specie che si sono evolute e diffuse spontaneamente in una certa zona, senza alcun intervento umano, sono denominate autoctone, native o indigene.
Questo lavoro, infatti, si propone di analizzare questo problema sempre più in espansione nel nostro paese, interrogandosi all’ inizio su cosa sono le specie esotiche, quali sono state le cause di introduzione evidenziandone gli effetti sulla biodiversità nativa, sul perché sono competitori con le specie autoctone, portando in molti casi quest’ ultime alla minaccia di estinzione. In seguito si analizza la presenza di specie esotiche nella penisola italiana ad una scala di maggior dettaglio e poi il numero reale di entità esotiche presente nella regione laziale, grazie al Prodromo della flora romana di Anzalone (1996/1998), evidenziandone le origini, costruendone uno spettro biologico che ne evidenzi la distribuzione in base alle strategie riproduttive adottate.
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Informazioni tesi
Autore: | Manola Crocetta |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze biologiche |
Relatore: | Manola Crocetta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 43 |
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