La disciplina dei rifiuti: i consorzi per la gestione
Il tema dei rifiuti è, tra i problemi ambientali, quello forse più discusso dato l’impatto immediato che ha sul territorio e sulla organizzazione sociale. Ne deriva l’esigenza di risolvere il problema dell’inquinamento in maniera efficace, al fine di garantire la tutela ambientale. In Italia questo settore, ha subito molti ‘inquinamenti’ da leggi e numerosi decreti. Tuttavia qualcosa è cambiato in questi ultimi anni: il Parlamento prendendo in mano la situazione, si è occupato più attentamente della gestione dei rifiuti, con l’obiettivo primario di limitare la quantità di rifiuti da smaltire dopo il loro recupero.
In particolare il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (meglio conosciuto come Decreto Ronchi), di “Attuazione delle direttive n. 91/156 sui rifiuti, n. 91/689 sui rifiuti pericolosi, n. 94/62 sugli imballaggi e rifiuti di imballaggi”, ampiamente rivisitato dal Decreto Legislativo 8 novembre 1997, n.389 (detto anche Decreto Ronchi-bis), si è sforzato di dare un ordine più organico e sistematico in materia dei rifiuti, facendo grossa ‘pulizia’ della normativa preesistente. Tuttavia la delicata e apprezzabile missione, non è ancora giunta al termine: molte sono le incertezze, per la mancanza di alcuni decreti e regolamenti di attuazione.
Ad ogni modo, con la nuova normativa il legislatore richiama il generale impegno dei soggetti pubblici o privati, coinvolti nella gestione dei rifiuti non solo ad incentivare il recupero dei rifiuti mediante la rigenerazione e produzione di energia, ma anche ad operare in termini di sensibilizzazione e di prevenzione.
In questo senso l’art. 3, D.Lgs. n. 22/1997: “le autorità competenti adottano, ciascuna nell’ambito delle proprie attribuzioni iniziative dirette a favorire, in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti”(…), “mediante(…)la promozione di strumenti economici(…), azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori”.
Il mio elaborato (di cui questa è una breve sintesi) propone l’analisi di alcune realtà organizzative per la gestione di particolari tipi di rifiuti, che nella fattispecie sono: il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (istituito con D.P.R. 23 agosto 1982, n. 691, di attuazione della Direttiva Cee 75/439), il Consorzio Obbligatorio delle Batterie al piombo esauste e rifiuti piombosi (istituito con L. 9 novembre 1988, n. 475), il Consorzio Nazionale degli oli e grassi vegetali ed animali esausti (istituito con D.Lgs “Ronchi” 5 febbraio 1997, n. 22 e divenuto obbligatorio con D.M. 15 luglio 1998).
Ne è emerso che, il Consorzio obbligatorio è uno strumento adeguato per intervenire nella gestione dei rifiuti altamente inquinanti come gli oli sintetici, le batterie e gli oli vegetali esausti, in quanto esso sebbene sia un organismo portatore di interessi collettivi e generali previsti per legge, è dotato di una struttura giuridica di tipo codicistico (artt. 2602-2611 c.c.). Infatti con la costituzione dei consorzi obbligatori di riciclaggio, il legislatore ha scelto una formula organizzativa tipica per individuare una persona giuridica privata rappresentativa degli operatori (imprese) che partecipano al ciclo di vita di alcuni materiali, dalla raccolta al recupero, capace di operare su tutto il territorio nazionale con un capillare sistema di raccolta organizzato. Questi consorzi si occupano anche di promuovere ed incentivare la raccolta ed il riciclo dei diversi tipi di rifiuti, offrendo consulenza gratuita ad aspiranti imprenditori del settore e a tutti i cittadini interessati.
Questo organismo consortile volto ad esercitare un’attività di pubblico interesse attraverso il coordinamento imparziale e la regolamentazione ponderata di soggetti imprenditoriali indipendenti, auspica di garantire alla collettività un servizio pubblico di salvaguardia ambientale efficace e trasparente, in grado di scongiurare la formazione di possibili monopoli di fatto... (continua)
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Informazioni tesi
Autore: | Chiara Focardi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1996-97 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Stefano Grassi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 229 |
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