Tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori
La crescente importanza della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori ha stimolato una notevole produzione legislativa in Italia e all’estero.Ciò ha determinato e continua a determinare,1disordine normativo che rende difficile l’attuazione, a scapito della tutela dei lavoratori, portando a problemi di coordinamento con la legislazione precomunitaria, dovuti al fatto che non sempre è possibile integrare la normativa di più recente produzione con quella precedente.Prima dell’emanazione del D. Lgs.626/94, l'ordinamento, era costituito solo da poche norme.Nella rappresentazione di questo lavoro ho ritenuto inevitabile procedere ad una analisi evolutiva del sistema legislativo diretto alla tutela della salute e sicurezza del lavoratore, con la lettura dei principi contenuti nella Costituzione (art. 32, 41 ecc.), passando dalle norme del codic. Civile art. 2087, statuto dei lavoratori e leggi speciali, i D.P.R. 547/1955, D.P.R. 306/1956. Principi che costituiscono le fondamenta della tutela del lavoratore. Si è accennato inoltre a quella vasta opera di semplificazione della produzione legislativa volta all’emanazione di un T.U., sollecitamente predisposto a seguito della legge delega n. 229/2003, ma non andato a buon fine. Ad oggi si registra un forte impegno da parte degli organi politici, innanz. nella finanziaria 2007, ma soprattutto con l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dello schema di disegno di legge per il conferimento al Governo della delega all’emanazione di un testo unico. In materia di sicurezza, l’innovazione è data dall’emanazione del D. Lgs. n. 626/94, che costituisce un arricchimento e un perfezionamento della normativa.Nella seconda parte del mio lavoro ho tracciato un quadro illustrativo del composito sistema vigente, alla luce del fondamentale decreto illustrando i soggetti sui quali ricade il dovere di sicurezza, dirigenti e preposti, che assieme al Datore di lavoro, sono i principali garanti della sicurezza nonché le relative responsabilità; seguono i soggetti innovativi:il Responsabile del SPP, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, medico competente; figure introdotte con l’obiettivodi garantire la presenza costante in tutti i luoghi di lavoro, di personale competente sulla sicurezza e di dare attuazione a quella logica di coinvolgimento che si fonda sull’assunto che l’obiettivo della sicurezza sul lavoro non può prescindere dalla effettiva partecipazione dei lavoratori.
Nell’attività di vigilanza, molti aspetti sono cambiati nel tempo con il susseguirsi delle varie discipline legislative, rispetto ai comportamenti dei soggetti vigilanti, oltre che rispetto alla specificità dei rischi presenti nelle varie categorie di lavorazioni, attuando inevitabilmente una frammentazione ed una poco chiara segmentazione delle competenze attribuite dal legislatore, con la conseguenza di un’errata connotazione sull’efficacia delle attività di vigilanza, soprattutto tra il Servizio di prevenzione delle ASL localmente competenti , ed i Servizi ispettivi della Direzione provinciale del lavoro, ex Ispettorato del lavoro.A seguito della riforma del Servizio Sanitario Nazionale, Legge 833/78, i compiti ed i poteri formalmente affidati all’Ispettorato del lavoro, vengono assunti dalle USL (poi trasf. In ASL) competenti per territorio, anche se comunque non viene fatta venir meno la possibilità e la capacità dell’ispettorato del lavoro di vigilare sull’applicazione della legislazione in materia di sicurezza.
Nell’aprile 2004 è stato emanato il D. Lgs. 124/2004, riforma dei servizi ispettivi, recante disposizioni, per la razionalizzazione delle funzioni ispettive in materia di lavoro, proseguendo e soprattutto estendendo con nuove funzioni, quelle iniziali indicazioni già espresse dal D. Lgs. 758/94 sull’idea di un sistema di vigilanza aperto al confronto e non inibitorio, affiancando alla tradizionale funzione repressiva e di controllo propria degli ispettori di vigilanza, anche un insieme di attività di prevenzione, formazione ed informazione in materia di rapporti di lavoro che ben si coglie nella riforma attuata da tale decreto.Nell’analisi di questo lavoro, altra fonte di forte spessore innovativo e di collegamento al D. Lgs. 626/94 è il D. Lgs. 758/94, che colloca l’accento soprattutto sulla vigilanza e gli strumenti attuativi, operativi nell’applicazione delle disposizioni di legge in materia di sicurezza sul lavoro.
Il legislatore con tale decreto, ponendosi come obiettivo primario, il raggiungimento di una “sicurezza diffusa”, concede al contravventore di norme antinfortunistiche, la possibilità, attraverso un comportamento riparatorio, di attuare, se pur tardivamente la legislazione in materia di sicurezza, per mezzo di una particolare procedura estintiva, grazie all’istituto della “prescrizione obbligatoria” introdotto dagli art.20 e succ. del d. lgs 758/94.
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Informazioni tesi
Autore: | Rosa Rossiello |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | LAUREA SPECIALISTICA IN GIURISPRUDENZA, INDIRIZZO PUBBLICISTICO |
Relatore: | Gaetano Veneto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 293 |
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