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Il memoriale per lo sterminio degli ebrei d’Europa a Berlino. Progetti e polemiche 1994-2006

La tesi affronta la complessa vicenda del “Denkmal für die ermordeten Juden Europas” concentrandosi sulle polemiche e le discussioni che hanno accompagnato i due concorsi internazionali volti alla realizzazione. Oltre ad analizzare le varie fasi della costruzione, si descrive anche l’effetto che il memoriale ultimato ha avuto su Berlino, ovvero i comportamenti e reazioni da parte di visitatori, ideatori ed enti di gestione, dopo la sua inaugurazione.
La tesi è articolata in cinque capitoli.
Nel primo ci si sofferma su alcune vicende storiche, politiche e culturali, contestuali alla nascita del progetto per il memoriale. Infatti nel corso degli anni Ottanta furono inaugurati quattro luoghi di memoria per le vittime della seconda guerra mondiale: la Neue Wache, la Topographie des Terrors, lo Jüdisches Museum Berlin e Wannsee-Haus-Konferenz.
Nel secondo capitolo vengono introdotte le problematiche del memoriale riflettendo sul primo concorso (1994/95) attraverso le regole del bando, i progetti presentati, le critiche e l’annullamento del concorso. Viene inoltre analizzato il caso dei Sinti e Rom in Germania, perché i rappresentanti di questa comunità sollevarono pesanti critiche e cercarono di ostacolare la realizzazione del memoriale.
Dopo l’annullamento del concorso vi furono anche cambiamenti governativi, in questo clima ministri e rappresentanti politici si occuparono in prima persona di trovare, attraverso il dialogo, una soluzione adeguata al caso del memoriale. Infatti nel terzo capitolo ci si concentra sulle tre conferenze proposte dai nuovi ministri, ognuna delle quali conteneva tematiche diverse: la necessità, il luogo e la forma del memoriale; questo ciclo di incontri fu importante perché portò all’organizzazione del secondo concorso.
Il quarto capitolo è dedicato interamente al concorso del 1997, si riflette sulle modalità, sui progetti e sui vincitori (Eisenman e Serra).
Le fasi di realizzazione, il primo anno di vita del memoriale e la riflessione sul nome dato al memoriale sono argomenti del quinto e ultimo capitolo.
L’obiettivo principale della tesi è stato quello di riflettere e conoscere le difficili vicende che hanno coinvolto il memoriale. Per raggiungere a pieno l’intento, oltre alla documentazione cartacea, è stato importante recarsi sul luogo per verificare personalmente il contesto urbano, ma anche raccogliere testimonianze e opinioni su quello che rappresenta per la Germania oggi il Denkmal für die ermordeten Juden Europas.

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4 Introduzione Il Denkmal für die ermordeten Juden Europas è ora il monumento commemorativo di maggior valore in Germania. Con la costruzione di un’opera dedicata agli ebrei europei vittime del nazismo, il popolo tedesco ha reso visibile una parte del suo passato che, per anni, aveva cercato di tenere nell’ombra. Dopo la liberazione del campo di Auschwitz, studiosi, filosofi, storici, psicologi hanno voluto conoscere e far conoscere la verità dei fatti, ponendosi la questione della memoria storica. In Germania, dopo il 1989, si è venuta ad aggiungere all’elaborazione della Shoah e del nazismo anche il periodo della divisione in due Stati e del Muro di Berlino. Le vicende progettuali e costruttive del Memoriale incontrano direttamente questa seconda memoria: si cominciò a parlare di un memoriale per gli ebrei d’Europa sterminati nei Lager proprio nel 1988, appena un anno prima della caduta del Muro, in un periodo politicamente e culturalmente ricco di cambiamenti per la società tedesca. Quando la giornalista Lea Rosh propose di realizzare un monumento di questo tipo fu subito polemica. Il progetto, nonostante i contrasti, andò avanti e nel 1994 fu bandito un concorso pubblico, ma l’anno successivo il Cancelliere Kohl, per eccessive polemiche, decise di annullarlo. Durante il 1997 i dibattiti erano intensi, tanto che furono organizzate tre conferenze pubbliche che videro la presenza di

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