Una rilettura costituzionalmente orientata del D.Lgs. n. 38/00 in merito al danno alla persona indennizzato dall’Inail
In seguito alle censure mosse dalla Corte Costituzionale (nn. 87, 356 e 485 del 1991) la disciplina dell’indennizzo da parte dell’assicuratore sociale è stata novellata. Il D.Lgs. 38/00, in particolare, ha previsto un riavvicinamento della materia previdenziale alla disciplina della responsabilità civile, ponendo come unico fulcro del sistema l’interesse protetto dall’art. 32 della Carta costituzionale, e come uno dei concetti cardine dell’ordinamento il danno biologico.
Tuttavia la detta riforma costituisce il proverbiale lavoro svolto a metà, comportando una serie di soluzioni di compromesso con l’originario orientamento prevalso nella Commissione Alibrandi nel 1993.
In particolare la normativa in esame presente i seguenti limiti:
1. La previsione di una franchigia, per cui al di sotto di certe percentuali le lesioni non vengono indennizzate ;
2. La esclusione dall’indennizzo del danno biologico non permanente;
3. La apparente inclusione, nel calcolo tramite il rigido metodo tabellare, del ristoro dei profili “dinamico relazionali”, ovvero esistenziali, per usare la terminologia civilisticamente più diffusa;
4. La conseguente possibilità dell’Inail di esercitare surroga o regresso anche per quella parte ideale del danno non patrimoniale attinente ai profili esistenziali.
Con la parallela evoluzione nella elaborazione del danno non patrimoniale in generale, tramite le sentenze Cass. nn. 8827-8/03 prima e nn. 24451/05- 15760/06 poi, si è manifestata, tuttavia, una nuova sensibilità costituzionale degli interpreti. Tali emergenze hanno posto una serie di interrogativi sulla opportunità di compiere una rivisitazione della disciplina che era stata dettata, in via “sperimentale” dal D.Lgs. n. 38/00 in attesa della mai approvata disciplina generale sul danno biologico.
Pertanto ad oggi necessita una rilettura costituzionalmente dell’art. 13 disp. cit. in modo da applicarvi le risultanze della lettura costituzionalmente orientata del sistema in base alla quale è stato partorito il concetto di danno biologico pluridimensionale.
Le conseguenze sono di non poco momento, difatti, smentita la presunta tassatività delle tabelle di cui al D.M. Lavoro 12 luglio 2000 (attuativo del D.Lgs. 38/00), possono superarsi le limitazioni sopra indicate, le quali, allo stato, renderebbero la disciplina previdenziale nuovamente contraria a Costituzione, come preannunciato nella sent. Cost. 281/06, la quale, tuttavia, non è potuta entrare nel merito a causa di troncanti difetti formali della ordinanza di remissione.
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Informazioni tesi
Autore: | Mauro Barresi |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Diritto del lavoro |
Anno: | 2005 |
Docente/Relatore: | |
Istituito da: | Fond. M.B. |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 24 |
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FAQ
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