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I Modelli Economico-Aziendali: la previsione di insolvenza alla luce di Basilea 2

La tesi, nell'affrontare un argomento così ampio e complesso, cerca di offrire una panoramica che percorra idealmente il processo di evoluzione delle metodologie di previsione dell’insolvenza in un unicum che ne analizza le cause, le modalità di identificazione, i modelli di analisi e previsione e, infine, gli strumenti di gestione alla luce delle recenti regolamentazioni internazionali.
L’obiettivo perseguito con il presente lavoro è quello di illustrare il contributo che può essere reso dall’applicazione delle recenti tecniche di misurazione del rischio di credito al processo di valutazione delle imprese, con particolare riferimento al tessuto principale dell’economia italiana, e cioè, le PMI.
Il lavoro è stato strutturato in cinque capitoli. Il primo capitolo si apre con una disamina sui concetti di insolvenza, di orizzonte di rischio e di rischio di credito, termini che a prima vista possono apparire scontati, ma che in realtà racchiudono diverse interpretazioni e significati che devono essere analizzati e chiariti.
Nel secondo capitolo, vengono presentati i modelli di previsione dell’insolvenza. Partendo dalle fasi relative alla loro costruzione, si distinguono i vari tipi di modelli e si illustrano le tecniche base di computazione, in particolare l’analisi discriminante e le reti neurali. Nella seconda parte viene costruita una procedura-modello per l’analisi dei fattori qualitativi che, assieme ai dati quantitativi, devono accompagnare i modelli al fine di ottenere una valutazione completa dell’azienda.
Nel terzo capitolo si discute dei livelli di analisi della previsione del rischio di credito. Infatti, questa può essere svolta a due livelli distinti. Da un lato, si può intervenire sulle caratteristiche delle singole esposizioni per ridurre le perdite che potrebbero scaturire da ognuna di esse, dall’altro è necessario intervenire sulla struttura complessiva del portafoglio crediti della banca per mantenerne sotto controllo il grado di diversificazione. Analizzando tale secondo aspetto si entra nell’ambito dello studio dei modelli basati sul Value at Risk, e cioè, i modelli sviluppati dalle maggiori istituzioni finanziarie.
Il quarto capitolo entra, invece, nel merito degli Accordi di Basilea, tema quanto mai attuale data l’entrata in vigore, gennaio 2007, delle novità introdotte dal Nuovo Accordo sul Capitale e vengono posti in evidenza i limiti della precedente formulazione del 1988. Le varie crisi che si sono succedute nei mercati internazionali a partire dagli inizi degli anni ’90 fino ad oggi, hanno indotto il Comitato di Basilea ad elaborare una proposta di revisione che potesse permettere di superare i precedenti limiti, e tale proposta è stata oggetto di numerosi studi suggeriti dai timori che il Nuovo Accordo ha generato sul presunto razionamento del credito che potrebbe derivarne per le PMI.
L’ultimo capitolo è il caso pratico della tesi, contiene l'elaborazione di una procedura di valutazione e attribuzione di rating frutto dell’esperienza condotta presso la Banca del Cilento, BCC operante nel territorio del Cilento-Vallo di Diano. Oltre a tale elaborazione, si analizzano anche il Fondo di Garanzia introdotto con la legge 662/96 e gli elementi principali del nuovo sistema di classificazione dei rischi di credito, CRC-BCC, sottoposto alla validazione da parte della Banca d’Italia, che le Banche di Credito Cooperativo inizieranno ad utilizzare a partire dal prossimo anno.

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6 Introduzione La tesi, nell'affrontare un argomento così ampio e complesso, cerca di offrire una panoramica che percorra idealmente il processo di evoluzione delle metodologie di previsione dell’insolvenza in un unicum che ne analizza le cause, le modalità di identificazione, i modelli di analisi e previsione e, infine, gli strumenti di gestione alla luce delle recenti regolamentazioni internazionali. L’obiettivo perseguito con il presente lavoro è quello di illustrare il contributo che può essere reso dall’applicazione delle recenti tecniche di misurazione del rischio di credito al processo di valutazione delle imprese, con particolare riferimento al tessuto principale dell’economia italiana, e cioè, le PMI. Il lavoro è stato strutturato in cinque capitoli. Il primo capitolo si apre con una disamina sui concetti di insolvenza, di orizzonte di rischio e di rischio di credito, termini che a prima vista possono apparire scontati, ma che in realtà racchiudono in se diverse interpretazioni e significati che devono essere analizzati e chiariti. Nel secondo capitolo, vengono presentati i modelli di previsione dell’insolvenza. Partendo dalle fasi relative alla loro costruzione, si distinguono i vari tipi di modelli e si illustrano le tecniche base di computazione, in particolare l’analisi discriminante e le reti neurali. Nella seconda parte viene costruita una procedura-modello per l’analisi dei fattori qualitativi che, assieme ai dati quantitativi,

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