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Conseguenze in tema di mancata ratifica del Trattato Costituzionale Europeo

Francia ed Olanda non hanno aderito alla Costituzione Europea con due Referendum in cui è stata netta la vittoria dei No.
I due dinieghi molto significativi in quanto provenienti da due Stati fondatori dell'Unione, hanno aperto la via alla mancata approvazione del Trattato e nel peggiore dei casi, (atteso che per l’approvazione sono necessarie le ratifiche di tutti gli Stati Membri), alla morte stessa del Testo Costituzionale.
Tralasciando gli aspetti strettamente politici, occorre stabilire quali sono tecnicamente le strade percorribili alla luce delle Fonti internazionali e Europee.
Spetta al Giurista il compito di indicare la strada da prediligere partendo proprio dall'interpretazione del Trattato Costituzionale Europeo.
L’analisi testuale del Trattato alla luce delle Norme pattizie e dei Princìpi vigenti nell'Unione può fornire una serie di approcci interpretativi che servano a chiarire prima di tutto alcuni fondamentali dubbi derivanti dalla empasse creatasi, per poi aprire la strada alle possibili soluzioni da seguire.
La Tesi si occupa nei primi capitoli di alcune caratteristiche della procedura di ratifica, della possibilità di applicare anticipatamente alcune parti del Trattato Costituzionale e dell’ipotesi del blocco delle ratifiche.
La parte centrale dello scritto è dedicata all'esposizione delle ipotesi piu' o meno ammissibili, in caso di mancata ratifica da parte di uno o più Stati membri.
Nelle conclusioni si cerca di ricostruire un approccio interpretativo che contemperi il dato testuale con i Princìpi dell' "Acquis Europeo" in modo da sbloccare o perlomeno bypassare l'ostacolo costituito dalla disapprovazione da parte dei due Stati Membri.

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8 Capitolo I Alcune note sull’iter di ratifica I.1. Obblighi giuridici nella fase di ratifica Un’ analisi preliminare richiede di verificare se esistono obblighi giuridici degli Stati Membri (SM) con riguardo alla fase di ratifica del Trattato Costituzionale (successivamente Tr. Cost.) È generalmente riconosciuto che fra i Princìpi fondamentali del Diritto Internazionale rientri quello di Buona Fede; e che tale Principio imponga agli Stati firmatari di un Trattato di astenersi da qualsiasi condotta suscettibile di pregiudicarne la piena applicazione una volta entrato in vigore. Una norma esplicita in tal senso si legge nella Convenzione di Vienna del 1969 sul Diritto dei Trattati: Art.18 Obbligo di non privare un trattato del suo oggetto e del suo scopo prima della sua entrata in vigore Uno Stato deve astenersi dal compiere atti suscettibili di privare un trattato del suo oggetto e del suo scopo: a) quando ha firmato il trattato o scambiato gli strumenti

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Informazioni tesi

  Autore: Franco Lento
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in Scuola di Specializzazione Professioni Legali indirizzo Forense
Anno: 2005
Docente/Relatore: Giuseppe Verdirame
Istituito da: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PROFESSIONI LEGALI
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 75

FAQ

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