Il trilinguismo degli Italiani in Australia: l'interazione tra italiano, dialetto e inglese
Fra il 1947 e il 1976 arrivarono in Australia oltre 360.000 italiani e la maggior parte di questi vi si stabilì in modo permanente.
Oggi questi immigrati, insieme ai loro figli e nipoti, costituiscono la seconda comunità etnica australiana in ordine di grandezza dopo quella anglo-celtica, venuta dal Regno Unito e dall’Irlanda.
Nel corso di questi decenni, la situazione linguistica di questa comunità si è evoluta gradualmente: il processo di anglicizzazione della lingua ha infatti cominciato a svilupparsi dalla prima generazione, negli immigrati contadini prevalentemente dialettofoni che, in ogni caso, dovettero inserirsi in un nuovo contesto e quindi apprendere la nuova lingua per comunicare; successivamente i figli degli immigrati – la seconda generazione – furono costretti a imparare l’inglese a scuola e, per accelerare la loro integrazione, gli insegnanti proibirono di parlare l’italiano anche in famiglia.
Questa ‘violenza’ al retaggio culturale non riuscì a soffocare del tutto il mantenimento della lingua italiana. Dopo gli anni di politica assimilazionistica, infatti, il multiculturalismo degli anni ’70 non ha solo posto fine a queste restrizioni ma ha favorito la diffusione e il mantenimento di tutte le lingue etniche. Nel caso della comunità italiana, la coesistenza delle tre lingue – dialetto, italiano, inglese – ha dato alla luce una sorta di lingua ibrida, denominata Australitalian, che viene tuttora parlata nella comunità italo-australiana.
Lo scopo di questa tesi è quello di ripercorrere l’evoluzione di questo processo linguistico per mezzo di due indagini. Lo studio sociolinguistico, i cui dati sono stati rilevati per mezzo di un questionario distribuito alle comunità dalle associazioni italo-australiane, illustra l’uso delle tre lingue nei diversi contesti, in cui l’italo-australiano abitualmente interagisce, al fine di verificare il livello di mantenimento e/o perdita dell’italiano e del dialetto nei confronti dell’inglese, mentre l’indagine linguistica illustra in che modo l’interferenza dell’inglese sia riuscita a creare non solo delle forme linguistiche ibride sul piano lessicale e semantico, ma una vera e propria forma di comunicazione con la quale il parlante esprime la sua personalità biculturale.
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Informazioni tesi
Autore: | Debora Finotti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e Cremona |
Facoltà: | Lingue e Letterature Straniere |
Corso: | Lingue e Letterature Straniere |
Relatore: | Maria Luisa Prof. Maggioni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 163 |
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