La valutazione del personale degli Enti Locali - Il caso del Comune di Firenze
Si può affermare senza ombra di dubbio che gli Enti locali stiano conoscendo da oltre dieci anni una lunga stagione di profonda trasformazione. Il susseguirsi incalzante dell’intervento legislativo da un lato e nuove e più incisive forme di pressione dei cittadini dall’altro, hanno costretto queste amministrazioni quantomeno a tentare un superamento del lungo periodo di relativa staticità e tutela in cui avevano vissuto.
Proprio alla luce delle mutate condizioni del contesto si sono progressivamente affermati nuovi valori ed orientamenti guida dell’azione dell’ente pubblico territoriale: mai come in questo periodo si è sentito forte e condiviso il richiamo alla necessità di perseguire maggiori livelli di efficacia ed efficienza dell’intervento pubblico, a fronte di una tradizione certamente poco incline ad orientarsi verso tali princìpi.
Proprio nel periodo in cui si assiste ad un profondo riorientamento nella cultura e nelle convinzioni dominanti, gli Enti locali manifestano in molti casi notevoli difficoltà ad evolvere e fornire risposte coerenti con le nuove aspettative e tendenze di fondo.
Gli Enti, pur impegnati, almeno apparentemente, nella ricerca di più efficienti ed incisive forme di intervento, sembrano scontare nei fatti difficoltà derivanti dal consolidamento di modalità e consuetudini di gestione affermatesi nel tempo e difficilmente scardinabili nel breve periodo.
Certamente oggi più che mai, i percorsi di sviluppo e di adattamento ai nuovi modelli e valori di riferimento, da parte degli enti locali, sono fortemente condizionati dalla capacità degli stessi di saper attivare le competenze e le energie professionali presenti al proprio interno, coinvolgendo il personale e favorendone l’identificazione negli obiettivi aziendali, così tentando di superare il progressivo distacco creatosi negli anni.
Lo sviluppo di qualunque organizzazione richiede la valorizzazione del contributo di tutti gli operatori, nel rispetto delle singole responsabilità e del ruolo ricoperto. L’esperienza degli enti locali è al contrario quella di un sostanziale sottoutilizzo dei dipendenti, in relazione a problemi motivazionali e di impiego limitato o improprio.
Un momento fondamentale per favorire il riavvicinamento tra l’ente ed i dipendenti è rappresentato dalla valutazione del personale, un processo inteso come superamento di applicazioni valutative formali ed in grado solo di generare scontento e frustrazione proprio nelle risorse più qualificate ed impegnate.
Sull’esperienza delle prime applicazioni si può sostenere che i fallimenti nell’attivazione dei sistemi di valutazione siano riconducibili ad un debole grado di riflessione e progettazione di tutte le componenti che li definiscono compiutamente solo nel loro insieme: dall’identificazione e chiara esplicitazione delle finalità, alla messa a punto e scelta dei metodi più adatti, alla responsabilizzazione dei diversi soggetti coinvolti nella gestione del processo valutativo nelle sue diverse fasi evolutive .
La valutazione come logica e come prassi ha sempre trovato, sulla strada della sua diffusione, ostacoli di natura eminentemente “culturali”, i quali hanno cristallizzato per lungo tempo pregiudizi nei suoi confronti, volti a demarcarne la natura sanzionatoria anziché valorizzare le potenzialità insite in essa.
L’insieme dei mutamenti introdotti dal contratto collettivo nazionale designa, soprattutto ed in particolar modo, nuove modalità di gestione del personale degli enti locali, modalità che pongono essenzialmente l’accento sulla valorizzazione delle risorse umane quale fattore strategico dell’azienda.
L’ente pubblico, spesso orientato in via prioritaria alla risposta esterna, si trova così ad affrontare un dettato normativo che lo obbliga ad istituire logiche e strumenti nuovi, tesi al riconoscimento prima ed alla valorizzazione poi della qualità delle prestazioni lavorative individuali, al fine complessivo ed ultimo di migliorare i risultati dell’ente stesso.
P.S. Pubblicazioni disponibili:
“Valutazione del personale, una sfida difficile – Necessario un cambio di rotta nella metodologia”, pubblicato su Le Province – Rivista dell’Unione delle Province d’Italia, anno XCIV, n.5 Settembre-Ottobre 2002.
“Valutazione del personale, gestione delle risorse – Inapplicato ancora il principio della retribuzione connessa al raggiungimento di risultati”, pubblicato su Le Province – Rivista dell’Unione delle Province d’Italia, anno XCV, n.4 Luglio-Agosto 2003.
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Informazioni tesi
Autore: | Matteo Calamassi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e diritto dell'amministrazione pubblica |
Relatore: | Angelo Riccaboni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 67 |
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