Il problema della partecipazione dei cattolici alla vita politica. Dal "non expedit" fino alla nascita del Partito Popolare.

I rapporti tra lo Stato e la Chiesa non hanno mai seguito uno sviluppo lineare, infatti, fin dalle epoche più remote, sono stati caratterizzati da momenti di distensione, seguiti da altri di violenta opposizione o di indifferenza reciproca. Uno dei periodi più tormentati del rapporto tra le due istituzioni, nella storia italiana, è stato quello denominato la “questione romana”, che, iniziato con la proclamazione dello Stato italiano nel 1861, si protrasse per quasi sessanta anni, fino alla completa e definitiva conclusione con la stipulazione dei Patti Lateranensi nel 1929. In questo arco di tempo, la questione romana, dopo il culmine raggiunto con papa Pio IX, ha cominciato a perdere di intensità per il diverso orientamento dei Papi successivi, i quali temendo la conquista del potere da parte di partiti anticlericali, che, invece, iniziarono a ritenere opportuno lasciare aperta la porta al dialogo con lo Stato, sia per il diverso atteggiamento dei vari Presidenti del Consiglio, i quali, conoscendo bene la potenza della Chiesa sulle masse e in campo internazionale, preferivano cominciare con essa una sorta di rapporto di amicizia, piuttosto che continuare ad averla come nemica.