Sensorialità autistica: una singolare esperienza del mondo. Comprendere il profilo di funzionamento sensoriale per progettare l'iter psicoeducativo
È stato individuato che nel 70-80% delle persone autistiche sono presenti disturbi sensoriali (Volkmar et al., 1986; O'Neill, 1995; Baranek et al, 2006; Ben-Sasson et al., 2008; Dawson & Watling, 2000; Kientz & Dunn, 1997; Dunn et al., 2002; Liss et al. 2006; Myles et al., 2004; Watling et al., 2001) ed è stato ipotizzato da molti che le differenze nell'elaborazione sensoriale potrebbero contribuire o essere alla base di deficit in aree sociali più complesse, e di sintomi cognitivi e comportamentali che definiscono l'autismo (Boyd et al., 2010; Foss-Feig et al., 2012; Hilton et al., 2010; Jones et al., 2003; Watson et al., 2012). Più del 96% di bambini con autismo presenta iper o iposensorialità in domini multipli e questo può portare a comportamento auto-lesivi e aggressivi soprattutto per chi non è in grado, attraverso il linguaggio verbale o non verbale, di comunicare la propria sofferenza. Leekam et al. (2007) hanno rilevato che più del 90% di bambini con autismo hanno anomalie sensoriali, inoltre che le anomalie sensoriali sono pervasive e multimodali e persistenti nel corso della vita. Per questo motivo, molti ricercatori hanno dimostrato che le persone autistiche mostrano un profilo sensoriale atipico e si sono battuti perché questo aspetto fosse inserito nel DSM-V (Baranek et al., 2006; Mottron et al., 2006; Rogers et al., 2003). Anche molte testimonianze autobiografiche riportano esperienze sensoriali insolite come insensibilità al dolore e risposte atipiche a stimoli uditivi, visivi, tattili e olfattivi (Bemporad, 1979; Cesaroni & Garber, 1991; Grandin & Scarano, 1986; Gerland, 2003; Williams, 1999). Il disagio causato da particolari input sensoriali può causare comportamenti molto disturbanti e aggressivi sia in persone autistiche ad alto funzionamento sia in quelle a basso funzionamento. Il sovraccarico sensoriale può portare spesso a crisi nervose e a crolli emotivi molto forti e capire qual è l'input che causa il disagio è essenziale per organizzare l'ambiente e la routine di modo da minimizzare il più possibile le possibilità di dolore. Inoltre, l'incapacità di porre fine alle crisi nervose e il rifiuto ad essere toccati può aumentare i problemi sociali ed è straziante per i genitori che vogliono trasmettere il loro amore attraverso il tatto. I genitori e gli stessi bambini hanno bisogno quindi di avere una spiegazione e di capire il modo in cui fanno esperienza del mondo. Per questo ho deciso di affrontare questo argomento e di farlo sia da un punto di vista clinico e scientifico sia da un punto di vista umano e fenomenologico. Le tre domande che vengono affrontate nell'esposizione sono: come conciliare la ricerca scientifica e la diagnosi con l’esperienza soggettiva dell’individuo per intervenire al meglio? Qual è la correlazione tra sintomi core dell'autismo e le disfunzioni o particolarità sensoriali? Qual è la connessione tra l’esperienza interna del bambino e l’espressione corporea?
Per approfondire le questioni che vengono sollevate da tali domande si partirà dalle basi neurologiche dell'autismo con particolare accento sull'aspetto sensoriale, ed in seguito si passerà alla parte osservativa ed esperienziale. Dopodiché verrà presentato un caso sul quale verrà sviluppato un piano di intervento. In conclusione, verranno esposti alcuni punti cardine dei metodi proposti nel piano di intervento, il DIR-Floortime e il metodo Feuerstein.
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Informazioni tesi
Autore: | Veronica Boniotti |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Metodologie di intervento educativo per soggetti con Disturbi dello Spettro Autistico |
Anno: | 2018 |
Docente/Relatore: | Stefano Cainelli |
Istituito da: | Università degli Studi di Trento |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 75 |
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FAQ
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