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Segnalazione siti truffa: come proteggersi dalle truffe phishing

24 agosto 2023

Segnalazione siti truffa: come proteggersi dalle truffe phishing Le truffe online sono un fenomeno in forte aumento in Italia negli ultimi anni.
Si parla di 196mila segnalazioni e più di 10 milioni di euro di danni in un solo anno solare.
Come possiamo fare per proteggerci e segnalare phishing e altre frodi?

La tecnologia è sempre più presente nelle nostre vite e segnalare truffe online è, purtroppo, diventata un’abitudine.
Il codice penale italiano, infatti, prevede ben 6 reati informatici con il phishing che, tra questi, è quello più conosciuto e più diffuso.
Il phishing, o furto d’identità, si perpetra attraverso mail fake che chiedono all’utente di compiere un’azione urgente.
Del tutto simili alle mail originali, sono difficili da scoprire e hanno, all’interno del corpo della lettera, un link che porta a un sito fasullo (ma simile a quello vero) in cui il cliente dovrà inserire i propri dati personali.
Come possiamo fare per proteggerci?
Questa infografica, insieme ad altri consigli utili, può dare una mano a tutti coloro che utilizzano pc e smartphone ogni giorno, potenziali vittime di frodi online.

Cos’è il phishing?


Il fenomeno del phishing è in forte crescita: abbiamo avuto, in Italia, quasi 200mila segnalazioni in un anno con 10 milioni di euro di danni e circa 3.730 persone su cui la Polizia Postale ha aperto fascicoli.
Sono numeri importanti che pongono l’Italia come uno dei paesi più colpiti.
Siamo, infatti, quinti nella classifica dei paesi più truffati al mondo con Spagna, Guatemala, Brasile e Canada. Non solo banche le più utilizzate come esca per frode ma anche istituzioni come le Poste Italiane e l’Agenzia delle Entrate, sicuramente controllate e verificate ogni giorno.

La procedura con cui viene messo in atto la truffa, come abbiamo visto, è sempre la stessa.
Ci arriva una mail, di solito da parte di una banca ma può essere anche una compagnia di corrieri, che ci indica di dover urgentemente compiere un’azione perché c’è qualcosa che non va.
Può essere denaro mancante sul conto o un pacco in giacenza che si è smarrito e che ha bisogno di un’indicazione da parte del cliente affinché il problema si risolva.
La mail, comunque, è del tutto simile all’originale, così come il tono usato con il cliente. Non ci sono margini, quindi, per immaginare di poter essere ingannati.

Come fare per proteggerci?


Quello che possiamo fare per proteggerci è avvalorare, sempre, la tesi del dubbio.
Controlliamo, quindi, se la mail sia scritta in italiano corretto, facciamo caso ai loghi, a qualche piccolo refuso, a colori più sbiaditi, a qualche parola inglese che non c’è mai stata.
Permettiamoci di perdere tempo, facciamo una telefonata alla banca, verifichiamo che sia stata inviata questa mail, cerchiamo di non cliccare su link e, soprattutto, di non inserire dati personali se non strettamente richiesti da banche o altro.

Per chi, invece, si trovi nella condizione successiva, cioè quella dell’essere già stato truffato, si può segnalare la frode alla Polizia Postale che, negli ultimi anni, sta facendo un ottimo lavoro di controllo e verifica di ciò che, purtroppo, accade nel web.
La tecnologia è sempre più avanzata e questo consente ai truffatori di avere strumenti molto più moderni per attuare le truffe.
Ci sono messaggi vocali, sms, intelligenza artificiale usata a scopo di lucro, mail congegnate con grafiche del tutto identiche a quelle vere.
Non è facile scoprire di essere stati truffati, quello è il punto. Proprio per questa ragione non si può non consigliare di essere diffidenti.
Solo la diffidenza sana, quella che nasce dalla consapevolezza di poter essere vittime di una truffa, ci può salvare da situazioni più spiacevoli. Usiamola.