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GITT: centro di ricerca per l'alta formazione tecnologia a Bergamo

3 febbraio 2010

L'Università di Bergamo ha aperto l'ultimo dei suoi sette centri di ricerca, il GITT, ossia il Centro per la gestione dell'innovazione e del trasferimento tecnologico, circa tremila metri quadrati distribuiti su tre livelli, con aule e laboratori dedicati all'alta formazione post-laurea di imprenditori e manager impegnati nella meccatronica, nella bioingegneria e nella sperimentazione di nuovi sistemi a sostegno dei processi innovativi in tecnologia.

Il Gitt nasce all'interno del parco scientifico e tecnologico Kilometro Rosso di Stezzano, alle porte di Bergamo. La struttura sorge lungo il tracciato dell'autostrada A4 e, secondo gli ideatori dell'ateneo, entro i prossimi cinque anni,darà lavoro a più di 3 mila addetti in rappresentanza di una sessantina di realtà tra le quali figurano, già da oggi, da Italcementi a Ubi-Banca Popolare fino a Porsche e Istituto “Mario Negri”.

La sfida dell'ultimo nato centro di ricerca è quello di “ far emergere il talento che è in ognuno degli studenti” come spiega il rettore Paleari. Ancora più ambiziose le dichiarazioni del precedente rettore, Alberto Castoldi, il quale commentava al passaggio delle consegne che “l'Università ha voluto esserci perché punta ad essere sempre di più, per Bergamo, una piccola Atene, nella quale affonda le sue origini anche la stessa parola “ateneo”. Un luogo capace di far crescere, una generazione di nuovi talenti”.

E' da precisare infatti che all'università orobica fanno capo altri sei centri di ricerca e di servizio, compreso quello dedicato alla cooperazione internazionale con cattedra Unesco, in via Pignolo. Gli altri sono il Centro studi sul territorio “Lelio Pagani”, il Centro per la qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, il Centro linguistico e quello per le tecnologie didattiche e la comunicazione, oltre la School of Management.