Definizione di Hobo (Neil Anderson)
Il termine hobo viene introdotto dallo studio di Neil Anderson (Hoboemia) sugli uomini senza fissa dimora, i vagabondi, gli hobo appunto. Eseguito tra il 1922 e il 1923, il lavoro del sociologo americano, condotto secondo gli strumenti metodologici tipici della Scuola di Chicago (è da notare che lo stesso Anderson per un lungo tratto della sua vita fu un vagabondo), è un testo fondamentale sia per quanto riguarda la conoscenza delle dinamiche relative al fenomeno della povertà, e dei senza dimora in particolare; sia relativamente alla metodologia qualitativa utilizzata.
Secondo le parole usate dall'autore per distinguere il vagabondo da altre figure sociali presenti nelle realtà marginali, l'hobo "era il lavoratore in posizione provvisoria, che, disposto ad andare dovunque per cogliere l'opportunità di un lavoro, era disposto a lasciarlo in seguito per cogliere un opportunità migliore della precedente".
E' importante sottolineare come l'approccio dello studioso americano non considera l'hobo come un caso limite nella cultura americana, bensì come una realtà continua, come una variante della dimensione della povertà, come una figura sociale interna allo sviluppo del capitalismo e dell’assetto della forza lavoro statunitensi.