Definizione di Gruppo sociale
Il concetto di gruppo in sociologia e in psicologia sociale è oggetto di molti dibattiti riguardanti l'elemento centrale sul quale fondare la sua definizione.
Per Lewin il fattore critico di un gruppo è l'esperienza di un destino comune; per i coniugi Sherif l'esistenza di una struttura sociale formale e implicita, ossia una rete di relazioni sociali di status e di ruoli; per Hosmans, il gruppo è ridotto all'interazione faccia a faccia.
Il limite delle precedenti definizioni è la loro non inclusività della fenomenologia con la quale si manifesta il gruppo nella realtà sociale: per questo è stata proposta da Turner una definizione più soggettiva in termini di autocategorizzazione delle persone (self-categorization). In altre parole, il gruppo esiste quando due o più individui si definiscono come parte di una stessa categoria sociale.
Ma l'autocategorizzazione in sé non è sufficiente, ad essa deve essere aggiunta un'altra caratteristica fondamentale: il gruppo deve essere percepito come tale anche all'esterno da almeno un'altra persona o gruppo.
Questi due elementi costituiscono i filoni di studio principali della psicologia sociale: da una parte si hanno le ricerche rivolte alle dinamiche intragruppo (gli studi sulle categorizzazione, sull'identità, sui ruoli, sulla leadership,sulle relazioni tra i membri e sull'influenza sociale); dall'altra esiste un'ampia letteratura scientifica riguardante le relazioni intergruppo (ossia le dinamiche di cooperazione e di conflitto con altri gruppi).
Un problema inerente allo studio dei gruppi è la relazione dell'individuo con il gruppo: discussione che si iscrive in un dibattito più ampio riguardante la natura dell'individuo e della società risalente agli studi di Le Bon e Durkheim che, seppure in modo diverso, ritenevano le formazioni sociali costituire qualcosa di diverso rispetto alla semplice somma dei suoi membri (la mente della folla, il primo, la società come realtà sui generis, il secondo). In relazione allo studio dei gruppi, la discussione verte sulla questione se i processi di gruppo possano essere ricondotti a processi psicologici individuali (come per Allport) – la qualcosa renderebbe inutile qualsiasi studio sulla dimensione sociale – o se invece, come pensano Asch, Mead e altri, le formazioni sociali siano dotate di proprietà uniche che scaturiscono dalla rete di relazioni tra gli individui.
In sociologia, la definizione di gruppo riprende il concetto di Turner, ma sottolinea anche e soprattutto la presenza di schemi di interazione stabili, ossia la dimensione sociale, e in riferimento ad essi cerca di delinearne gli aspetti essenziali e i suoi effetti sulle condotte degli individui.
Simmel fu uno dei primi studiosi di sociologia a interessarsi ai gruppi, in particolare analizzando i diversi schemi comportamentali e le caratteristiche delle formazioni sociali in relazione alla dimensione dei gruppi (le diadi e le triadi).
Altri elementi studiati nella disciplina sociologica sono le proprietà relative ai confini di appartenenza, al rapporto con l'altro, alle proprietà strutturali (ruoli, densità, relazioni) e alla gestione del potere all'interno del gruppo è considerato l'insieme di persone fra loro in interazione con continuità.