Definizione di Funzione alfa
Concetto chiave nella "teoria della crescita del pensiero" elaborata da W. R. Bion. Secondo questo autore, il pensiero può "evolvere" solo a condizione che l'apparato psichico elabori, o "metabolizzi", le impressioni sensoriali delle esperienze emotive che si manifestano nell'individuo in ogni situazione. Queste impressioni "grezze", chiamati da Bion elementi beta, si originano sul piano della sensorialità e dell'emotività e sono destinati a rimanere su tale piano se non vengono metabolizzati, cioè "depurati" delle loro caratteristiche di oggetti sensibili. Le caratteristiche degli elementi beta sono tali da renderli adeguati non per le operazioni di pensiero, ma solamente per l'"evacuazione" dall'apparato psichico. La funzione alfa ha proprio il compito di eliminare i residui oggettuali degli elementi beta rendendoli così disponibili per un pensiero che sia orientato verso la modificazione della realtà. Una volta che gli elementi beta sono pervenuti a coscienza la funzione alfa li trasforma in quelli che Bion chiama elementi alfa, vale a dire elementi psichici che hanno caratteristiche tali da poter essere utilizzati sia come pensieri del sogno che come pensieri di veglia. L'importanza della funzione alfa per la "crescita del pensiero" è data dalla possibilità di produrre e "depositare" elementi alfa in modo da formare una separazione del conscio dall'inconscio tale per cui possono venire evitate le ingerenze del secondo sul primo modo di pensare.
La funzione alfa viene concepita come una "funzione" della personalità, vale a dire come un movimento psichico che, da una parte, risulta dall'operare simultaneo di più fattori e che, da un'altra, è rivolta verso un fine. Il fine, come già detto, è la costituzione di un apparato psichico che agisce sotto il dominio del principio di realtà, e che è quindi capace di discriminare le percezioni provenienti dal mondo interno da quelle che, invece, originano da quello esterno, al fine di modificare quest'ultimo. I fattori fondamentali della funzione alfa vengono rintracciati nella rêverie materna e nella configurazione contenitore-contenuto (♀♂). La funzione alfa si sviluppa nella relazione di rêverie che il bambino ha con la madre nei primi anni di vita: la sua incapacità di discriminare le sensazioni lo porta ad proiettare i contenuti angoscianti, mediante identificazione proiettiva, nella madre, la quale li accoglie, li "depura" degli aspetti angoscianti, e li restituisce al bambino. In questa situazione la madre-contenitore (♀), assieme alle sensazioni angoscianti depurate (vale a dire i contenuti ♂) proiettate dal bambino, restituisce anche la capacità di poter agire in futuro su questi contenuti in maniera autonoma: la funzione alfa.
di Luca Ricci