Le Unioni dei Comuni nel sistema Europeo
L’obbiettivo del presente lavoro è fornire un breve spaccato sul percorso attuato in due grandi paesi vicini all’Italia (Francia e Germania) sul tema della riorganizzazione degli enti locali. In Italia, proprio in questo periodo, il governo centrale sta premendo per agire e ovviare al mancato raggiungimento degli obbiettivi delle riforme di cui si discute da oltre un decennio. Le modalità con cui sono stati coinvolti i diretti interessati (amministratori e dipendenti pubblici locali) sono uno dei motivi della scarsa ricezione e applicazione delle riforme proposte e per questo è sembrato opportuno e utile ripercorrere le riforme attuate negli Stati a noi più vicini, sia per la comune storia del diritto amministrativo (Francia) sia per l’attuale peso nella Comunità Europea (Germania), individuandone i punti di forza e di debolezza al fine di poter prendere spunti ed esempi. Focalizzate le situazioni e le esperienze francesi e tedesche, passiamo ad analizzare la situazione italiana ripercorrendo in fine l’esperienza di cinque piccoli comuni Toscani che, ligi al rispetto delle norme e delle riforme, si sono subito gettati nell’applicare la riforma costituendo l’Unione dei Comuni nel rispetto dell’obbligo formale dettato dall’alto e che oggi, a distanza di tre anni dalla sua attuazione, viste le continue incertezze e senza opportune modifiche normative, sembra un percorso destinato al fallimento. Nel percorso italiano, confrontato con Francia e Germania, emerge l’abbandono a se stessi proprio di quei soggetti maggiormente coinvolti nelle riforme e senza i quali le stesse non possono raggiungere l’obbiettivo. Dai Segretari Comunali ai funzionari, passando attraverso gli amministratori eletti è ancora poco conosciuto e scarsamente assimilato lo stesso spirito autonomista della riforma del titolo V, in special modo nei piccoli comuni dove servirebbero importanti investimenti per aiutare i funzionari di ruolo nei nuovi percorsi invece di lasciarli a se stessi come troppo spesso succede. Analizzando l’attuale situazione degli Statuti e delle normative si può trovare proprio nell'accresciuta autonomia degli Enti Locali una chiave di volta perché le Unioni dei Comuni siano una soluzione ai complessi problemi ri-organizzativi, ma perché questo accada servono amministratori che sappiano inquadrare con precisione quale è lo scopo delle Unioni e non si fermino al modello preparatorio delle fusioni previsto originariamente dal legislatore italiano e rimasto ancor oggi sfondo di tutto l’impianto e siano non dei meri esecutori ma siano anche legislatori per la parte di loro competenza.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Lucibello Piani |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2013-14 |
Università: | Università Telematica "E-Campus" |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Sergio Marullo Di Condojanni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 109 |
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