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Scoppia la Guerra d’Algeria
Tra mezzanotte e le tre del mattino, nelle regioni di Orano, Algeri e Costantina si segnalano diversi attentati. Tutto lascia pensare ad una violenza "organizzata" e non spontanea: c'è troppa sincronizzazione negli eventi. A questa data, l'ALN (l'esercito di liberazione algerino) dispone di 800 combattenti e 400 armi; il FLN di 1.200 militanti. La maggior parte della popolazione indigena non conosce né il FLN né l'ALN, per cui anche il governatore generale di Algeri non si preoccupa eccessivamente della situazione. Resta il fatto che sei capi storici (tra cui Ferhat Abbas, Ahmed Ben Bella e Hocine Aït Ahmed) hanno creato un movimento disponendo di pochissimi mezzi. La Francia, che esce da poco dalla terribile guerra in Indocina e con Marocco e Tunisia in fermento, non si rende subito conto della portata degli avvenimenti.
Tesi correlate:
- Camus e la guerra d'Algeria di Roberta Stazi
- I negoziati per gli approvvigionamenti internazionali di gas naturale: il caso Snam (ENI) - Sonatrach (Algeria) di Lucio Gatti
- La Guyana francese, dall'abolizione della schiavitù al centro spaziale europeo di Mania Cremonini
- Il Codice di famiglia e i movimenti di opposizione femminili in Algeria (1984-1998) di Flavia Citton
- Il problema algerino e de Gaulle di Paolo Bellotto
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