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Nasce l'Unione Radiofonica Italiana
Sorge a Roma l'Unione Radiofonica Italiana (U.R.I.). Presidente della nuova società è Enrico Marchesi, uomo di fiducia di Giovanni Agnelli e molto stimato dalla dirigenza fascista. Nell'U.R.I. vanno a confluire gli interessi dei produttori degli impianti e degli apparecchi di ricezione radiofonica: l'U.R.I. è una società su misura, offerta al regime da un complesso industriale interessato. Non vi è così una reale competizione tra le forze in campo, ma una semplice scelta statale, caratterizzata essenzialmente dal desiderio di "italianità" del concessionario e dei suoi capitali, e dalla possibilità di controllo sull'attività radiofonica. In ogni caso, il ricorso al principio della concessione in esclusiva non è dovuto solo a motivazioni politiche; vi gioca sicuramente un ruolo anche la situazione economica del paese, con la connessa difficoltà a reperire capitali da investire in un settore ancora poco considerato.
Tesi correlate:
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