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La Banca d'Italia assicura appoggio al salvataggio del GF

16 giugno 1993

In merito al salvataggio del gruppo Ferruzzi-Montedison, Lamberto Dini e Vincenzo Desario, rispettivamente direttore e vicedirettore generale della Banca d'Italia, assicurano l'appoggio di tutto il sistema bancario. Parte così il piano di Mediobanca che pone alla scadenza di 30-35 giorni la conclusione dell'esame società per società della reale situazione gestionale e industriale e delle specifiche posizioni finanziarie. Vengono di conseguenza programmati in rapida successione i consigli e le assemblee di Montedison, Fondiaria, Gaic e Ferfin. All'ordine del giorno vi sono la predeterminazione del numero dei componenti degli organi sociali e la nomina dei nuovi amministratori. Viene inoltre deciso che Arturo Ferruzzi (ormai solo presidente onorario della Ferfin e della Montedison) non risponderà a queste convocazioni delegando al suo posto il cognato Sama (che resta vicepresidente della due società, ma senza deleghe).
La famiglia Ferruzzi viene così estromessa dalla gestione operativa del gruppo, per cui il riordino finanziario e strutturale sarà portato avanti direttamente in Mediobanca, dall'amministratore delegato Maranghi e dal direttore generale Maurizio Romiti.

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