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Elezioni in Perù: Belaunde si autoproclama vincitore
Si svolgono le elezioni presidenziali in Perù. All'elettorato si presentano sette candidati: Haya de la Torre (Partido Aprista Peruano), Belaúnde Terry (Acción Popular), Odría (Unión Nacional Odriista), Cornejo Chávez (Democracia Cristiana), il generale Pando Egúsquiza (Frente de Liberación Nacional), Luciano Castillo (Partito Socialista) e Ruiz Eldredge (Movimiento Social Progresista). Fra questi, coloro che hanno più possibilità di successo sono Victor Raúl de la Torre, la cui candidatura è stata lanciata dalla coalizione fra il Partito Aprista Peruano ed il Movimiento Democrático Peruano (e che fra l'altro gode dell'appoggio del governo uscente); Fernando Belaúnde, che nelle elezioni del 1956 ha ottenuto un successo elettorale importante; e il Generale Manuel A. Odría, ex-dittatore del Perù fra il 1948 e il 1956. Agli altri aspiranti alla presidenza vengono attribuite scarse possibilità. Iniziate le operazioni di scrutinio e nonostante che i primi risultati del Dipartimento di Lima segnalino un'inaspettata maggioranza a favore del Generale Odría (234.242 voti contro i 207.850 di Belaúnde e i 164.004 di Haya de la Torre), Belaúnde nella stessa giornata del 10 giugno si autoproclama virtuale presidente della Repubblica: «Mi è possibile sin d'ora annunciare la nostra vittoria definitiva, e con un tale vantaggio che non sarà necessario il voto del Parlamento per portare al ballottaggio la nomina del futuro presidente della Repubblica... Depongo la spada della lotta per offrire al governo che termina gli allori dovuti in questo libero processo elettorale».
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