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Accordo tra sindacati e Confindustria

8 maggio 1986

Sindacati e Confindustria raggiungono un accordo che rappresenta per molti dei protagonisti e dei commentatori la chiusura di una fase triennale di scontro centralizzato, che prende spunto dalla questione "scala mobile", e l'apertura di un periodo di confronto impostato su nuove basi in grado di normalizzare le relazioni industriali e di introdurre i contratti collettivi di categoria.
L'accordo si articola in quattro punti principali:
1. La prima parte molto generale in cui si trova concordanza di richieste tra sindacati e Confindustria su obiettivi di politica economica quali l'aumento della produttività, della produzione, della competitività internazionale e dell'occupazione, ma anche sul consolidamento della riduzione dell'inflazione mediante «coerenti» comportamenti delle parti sociali.
2. Nel secondo punto si indica la necessità di definire proposte comuni di politica economica e a tal fine si stabilisce di coordinare ai diversi livelli le relazioni industriali per poter meglio garantire il contenimento del costo del lavoro e la difesa del potere d'acquisto dei salari.
3. Nel terzo punto viene raggiunto un accordo sulla scala mobile confermando l'adozione del nuovo sistema e definendo una soluzione della controversia sui punti non pagati dalla Confindustria (per somma di decimali). Vengono reintrodotti in busta paga due punti non pagati e viene riconosciuta una somma una tantum per il pregresso, mentre il sindacato rinuncia al perseguimento delle azioni legali per il recupero integrale dei punti non pagati.
4. Nel quarto punto dell'accordo vengono introdotti elementi di facilitazione per il ricorso ai contratti di formazione-lavoro, da parte delle imprese, che ne permettono, soprattutto nei due anni successivi, un uso molto imponente anche grazie alla introduzione di salari di ingresso più bassi di quelli contrattualmente dovuti.

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