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Accordo per l'incorporazione dell'Urng nella legalità

12 dicembre 1996

Viene firmato a Madrid l'Accordo sulle basi per l'incorporazione dell'Unità Rivoluzionaria Nazionale Guatemalteca nella legalità.
Dato che il processo di integrazione si presenta piuttosto delicato da realizzare, le parti hanno deciso di dividerlo in due fasi: incorporazione iniziale e quella definitiva.
Nella parte introduttiva dell'accordo viene data una definizione di ciò che si intende per incorporazione nella legalità dell'URNG, e cioè la suo integrazione nella vita politica economica, sociale e culturale ribadendo la necessità di agire nell'ambito di principi tra i quali la dignità umana, la sicurezza, dando garanzie giuridiche e nel più ampio rispetto dei diritti e doveri dei cittadini.
Di seguito vengono indicati i termini della fase iniziale di integrazione divisa in due tappe da seguire. La prima riguarda la smobilitazione da attuare in due mesi per la quale sarà necessario raggruppare tutti gli effettivi dell'organizzazione guerrigliera nelle zone loro assegnate in esecuzione dell'accordo per il definitivo cessate il fuoco, e avverrà sotto il controllo della Commissione Speciale di Incorporazione, creata appositamente per coordinare tutto l'iter del Programma di Incorporazione e prendere decisioni circa tutti i movimenti finanziari necessari al compimento di tutta l'organizzazione.
Le seconda tappa prevede, poi, l'inserimento degli ex–guerriglieri nella società civile, indicando, a questo scopo, le condizioni da rispettare, tra le quali quella di dare inizio a programmi di integrazione lavorativa accanto all'elaborazione di programmi governativi sociali ed economici diretti a tutta la popolazione perché possa dare tutta la propria attenzione agli ex–combattenti e ai membri delle strutture interne dell'URNG.
La prima fase quindi prevede l'organizzazione pratica delle istituzioni per l'accoglimento dell'URNG nella vita politica, sociale ed economica. A questo scopo le due parti dell'accordo chiedono formalmente l'appoggio della cooperazione internazionale e stabiliscono anche la creazione di una Fondazione per l'Incorporazione, direttamente coinvolta in ogni tappa della stessa.
La seconda fase prevede che, dopo un anno dall'entrata in vigore dell'accordo, il Governo provveda a ad offrire tutta una serie di servizi che comprendano l'assistenza finanziaria, assessoramento tecnico e legale, progetti destinati ad assicurare una integrazione per l'URNG, alla vita economica, sociale e culturale del paese. Viene poi menzionata la necessità di redigere un Programma di Incorporazione che racchiuda l'insieme delle misure e disposizioni legali, politiche, ed economiche che dovranno essere seguite ed applicate nei modi descritti dall'accordo stesso.
Le componenti di tale programma sono molteplici, la prima delle quali è l'area giuridica Questo è forse l'argomento che presenta maggiori difficoltà, in quanto si tratta di eliminare dalla legislazione ordinaria la responsabilità penale della guerriglia per le proprie azioni di ribellione armata.
Nell'accordo, inoltre, il Governo riconosce sia il diritto alla verità storica che il diritto alla riparazione, intendendosi quest'ultimo il diritto dello Stato a risarcire le vittime per i delitti commessi in violazione dei diritti umani.
Il Governo si impegna, poi, a creare un clima di tolleranza, apertura e pluralità che dia spazio alla comprensione tra le parti. Riconosce, a questo scopo, che i membri dell'URNG godranno dei pieni diritti e libertà fondamentali, sempre nel rispetto dei loro doveri e obblighi. Un aspetto rilevante è costituito dal riconoscimento da parte del Governo del fatto che l'Incorporazione dell'URNG nella legalità costituisca uno dei passaggi fondamentali per il consolidamento dello Stato di Diritto e quindi della democrazia.
Il Governo si impegna a garantire agli ex–combattenti il diritto alla vita, alla sicurezza personale, e all'integrità fisica, rimandando anche alla missione internazionale di controllo sul rispetto dei Diritti Umani.
Il Governo ribadisce la propria volontà di ricevere gli ex–combattenti nella legalità attraverso l'impiego di misure amministrative necessarie sia per il «riconoscimento, l'omologazione e la legalizzazione degli studi formali e non realizzati dai membri dell'URNG, attraverso adeguati meccanismi di valutazione», sia per quello che riguarda l'alloggio degli ex – combattenti, che la loro salute. Vengono formulati, inoltre, progetti di sviluppo economico in cui coinvolgere i membri dell'URNG a completamento del processo di integrazione nella società civile.
Un accenno alla cultura appare doveroso per le parti dell'accordo, considerando il fatto che la maggioranza dei combattenti nei nuclei guerriglieri è di etnia maya. Il Governo si impegna quindi a rispettare l'Accordo sull'Identità e i diritti dei Popolo Indigeni all'atto di dare attuazione al programma di Incorporazione.

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