Difficile tenuta del Gold Standard dopo il 1870
Quando la situazione comincia ad andare male queste cose cominciano a tenere poco.
Per esempio, siccome l'oro dipende anche dalla possibilità di estrarlo a livello mondiale, a un certo punto l'oro cominciò ad essere scarso e questa è una tendenza regressiva, deflazionistica a livello mondiale perché se la possibilità di stampare moneta, di fare credito è vincolata alla quantità di oro che si ha e se questa quantità di oro diventa scarsa rispetto ai commerci, rispetto all'attività economica, significa che c'è pressione deflazionistica (crisi per la scarsità di oro dopo il 1870, difficoltà di credito e deflazione dei prezzi).
Ci furono campagne elettorali infuocate in USA, in vari altri paesi, anche contrari all'oro. In certi periodi, soprattutto negli anni '80 e anni '90, quando si ebbe un fortissimo crollo dei prezzi mondiali dei prodotti agricoli, gli agricoltori americani non guadagnavano più nulla, questo provocò una crisi del sistema aureo, una richiesta di affiancare all'oro altri metalli ad esempio: ad un certo punto si cercò di introdurre un sistema monetario bimetallico, con rapporti fissi tra l'oro e l'argento (crisi degli agricoltori che invocano un sistema monetario bimetallico con un maggiore ruolo per argento).
Ci fu poi la famosa scoperta delle miniere in Sud Africa, quindi ci fu un esaurimento delle miniere americane, però questa grande scoperta di filoni d'oro molto rilevante; la scoperta diede respiro alle economie mondiali (il gold standard si riprende grazie alla scoperta delle miniere d’oro del Sud Africa).
Ci si basa allora sull'idea che uno stato vuole mantenere la propria reputazione, vuole continuare ad essere credibile: uno stato ha tutto da perdere se si comporta in modo insolvente, però il gold standard continua ad andare avanti sperando che effettivamente la storia del "club" abbia una sua logica e che si possa continuare a fare uno sforzo per mantenere un livello di educazione condiviso e in linea con gli standard altrimenti si perde ogni credibilità e reputazione. Se lo stato perde di credibilità, la prossima volta esso non potrà chiedere aiuto agli altri stati.
Quindi, in mancanza di una governance efficace, cioè di autorità, il sistema si fondava sui valori di reputazione e credibilità: gli stati insolventi sarebbero stati esclusi dai mercati, cosa che però raramente si verifica: se uno stato è insolvente, i suoi debiti non sono solo ai suoi cittadini ma anche ad altri stati stranieri e questo crea meno rischio di insolvenza perché c'erano legami di vario tipo tra stati. Il far fallire uno stato insolvente non è una minaccia essa stessa credibile.
I paesi periferici avevano il problema maggiore (come un incubo) di dover rimborsare i debiti in oro (come Asia, America latina, Medio Oriente), ma anche i paesi più centrali potevano avere più difficoltà a usare la "minaccia" del "se non mi ripaghi sei fuori", se gran parte dei debiti poi erano in mano straniera (quindi in mano anche loro).
Bilancio: un sistema importante con difficoltà di mantenimento e di sopravvivenza che emergevano quando c'erano crisi economiche internazionali, crollo dei prezzi, scarsità di oro e quando c'erano troppi paesi indebitati che non sapevano poi come fare a rimborsare i propri debiti. Si cercò comunque di trovare soluzioni, l'Inghilterra soprattutto, fino al 1914, scoppio della prima guerra mondiale, quando il sistema crolla.
Conseguenze economiche della prima guerra mondiale
Il crollo del gold standard coincide con la prima guerra mondiale perché tutta questa disciplina, queste regole, condizioni imposte alle banche centrali sull'offerta di moneta, sulla stampa di moneta, con il 1914 finiscono.Tra le conseguenze della prima guerra mondiale c'era anche quella del crollo del gold standard. Conseguenze economiche fondamentali:
- la tragedia della prima guerra mondiale, catastrofe in termine di morti, feriti (20 milioni di morti, 25 milioni feriti, 50 milioni di morti di spagnola);
- Il gold standard venne sospeso subito
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Dettagli appunto:
- Autore: Federica Palmigiano
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scienze Politiche
- Esame: Storia del pensiero politico e della politica economica internazionale
- Docente: Pier Francesco Asso
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