Uno dei problemi cruciali che analizzeremo dal 1600 ai giorni nostri è il fatto che quando si parla di globalizzazione è molto probabile che la possibilità di governance della globalizzazione, cioè di governare questi fenomeni sia debole, soprattutto quando si tratta di mercati nazionali, quanto meno perché si parla la stessa lingua, abbiamo lo stesso ordinamento giuridico ecc.
Dunque regime di governance debole → mancanza di regole, controlli, poteri sui mercati globali: uno dei problemi della globalizzazione è che tendenzialmente, strutturalmente la globalizzazione pone dei problemi di governance, quindi è difficile realizzare delle regole forti, applicabili a livello globale. Nell'introduzione si fanno alcuni esempi, quelli più rilevanti.
Non esistono:
- un'autorità di antitrust globale che vigila sulla concorrenza: non esiste cioè nessun governo sulla concorrenza; noi sappiamo da Smith che un mercato concorrenziale non è il "far west"; con grande fatica, nel corso del ‘900 i paesi sono riusciti a darsi delle autorità sui propri mercati che sorvegliano, che evitano abusi, che fanno da arbitro (esempio USA sono sempre stati un paese all'avanguardia, infatti essi hanno introdotto un'autorità antitrust, cioè un'istituzione che vigila sulla concorrenza, intorno alla fine dell’800 quando gli USA stavano cominciando ad essere un'economia moderna, con lo “Sherman act” che dà vita a un’autorità antitrust sulle regole di mercato; in Italia si crea un'attività antitrust solo negli anni Novanta). Questo dimostra la difficoltà nel creare un’autorità mondiale antitrust che vigila sui mercati globali per evitare che ad esempio un grande paese o un'impresa discrimini il piccolo produttore o un piccolo paese; non esiste dunque un'autorità antitrust globale.
- un prestatore di ultima istanza: una sorta di banca centrale del mondo, una sorta di istituzione mondiale finanziaria (in inglese si chiamano Lenders of last resort LLR) che vigila sui mercati e istituzioni finanziarie; questa è una funzione tipica da banca centrali; anche qui ci sono banche centrali create molto tempo fa ad esempio Banca d'Italia nasce nel 1890, mentre gran parte delle banche centrali dei paesi del mondo nascono all'inizio del Novecento; la Federal Reserve americana, la banca centrale più importante del mondo nasce nel 1911 nonostante gli USA siano una confederazione di Stati dal 1776, gli USA sono stati per molto tempo senza una banca centrale. La banca centrale ha varie funzioni (oggi per noi sono molto forti quelle della BCE) come emettere moneta, intervenire a garanzia della stabilità del sistema bancario, funzione fondamentale che significa intervenire per dare stabilità al sistema, per sorvegliare, determinare e stabilire regole, stabilire modelli di comportamento, varare gli statuti delle banche ecc.
Dal Settecento c’è sempre stata la consapevolezza che, se fallisce un’impresa è un guaio, è una perdita per i lavoratori e per il proprietario, ma solitamente il fallimento di un’impresa o la chiusura di essa (Schumpeter addirittura parlava di distruzione creatrice) è un problema circoscritto, non sistemico cioè sono problemi che riguardano il proprietario, il manager, l'azionista, il lavoratore, il cliente, il creditore di quell'impresa cioè riguardano solo coloro all'interno dell'impresa stessa, ma se fallisce una banca o un’istituzione finanziaria di solito i problemi tendono a dilagarsi a macchia d’olio perché il fallimento di una banca tende a contagiare anche altre attività che non avrebbero nessuna ragione per fallire; il fallimento di una banca è una cosa molto più seria, può creare panico, instabilità ed effetti contagio. Se fallisce un'impresa chimica non c'è ragione per cui l'impresa alimentare possa essere coinvolta; se chiude una banca o se c'è una crisi finanziaria, di solito essa si propaga nel mondo come un'epidemia come è successo nel 2008/2009.
Le banche centrali nascono anche per prevenire, curare e per vigilare su queste istituzioni, stabilire le regole e anche intervenire magari per assisterle, per evitare che una crisi di liquidità si trasformi in una crisi sistemica. Per far questo c’è bisogno di soggetti esterni, autorità, istituzioni sovranazionali. Nella storia è stato fatto poco in merito a questo, per dar vita a questi soggetti, Le banche centrali invece sono figlie del '900 e hanno fatto molto per evitare che le crisi bancarie (e ce ne sono state molte nel '900) provocassero effetti sistemici o effetti contagio molto significativi. Da questo punto di vista, i mercati globali sono piuttosto poco attrezzati.
- un'autorità che interviene a compensare gli squilibri: come abbiamo parlato durante l'Acocella dei famosi squilibri delle bilance di pagamento e delle partite correnti, manca la possibilità che ci siano delle autorità che facilitano l'assorbimento degli squilibri. Questo non significa che ci deve essere un'autorità che dà soldi a un'impresa per fronteggiare il suo squilibrio perché questo si chiama sovvenzionare e di solito le sovvenzioni a lungo termine producono situazioni insanabili. Le istituzioni che sorvegliano invece gli squilibri vogliono dire avere regole, imporre condizioni come il cosiddetto "principio della condizionalità" che è un principio a cui spesso il fondo monetario internazionale, la banca mondiale hanno fatto ricorso, per consentire a un'impresa o a una nazione di costruire ad esempio infrastrutture ponendo però delle condizioni per evitare che le scelte fatte siano eccessive, siano squilibrate. Dunque avere un'autorità globale che interviene a compensare gli squilibri non significa sovvenzionare attraverso soldi, ma significa evitare che ci siano squilibri nelle scelte di un’impresa.
- democrazia globale: è difficile avere mercati globali in assenza di istituzioni globali condivise.
Tutto questo crea dei problemi, dei campanelli d'allarme: quando la governance è debole i mercati tendono a esagerare, tendono ad approfittare come se mancasse un’autorità d’arbitro; il gioco non è più equilibrato, efficiente o regolare ma il gioco crea instabilità, situazioni estreme ed inefficienti.
Uno dei veri problemi della globalizzazione è fare in modo che essa sia così intelligente da sapere che la governance è necessariamente debole, che i passi avanti in termini di governance non solo sono lenti ma a livello globale sono inefficienti. Per questo ci deve essere una globalizzazione intelligente e per questo consapevole dei limiti.
Esempio: uno dei passi importanti che furono fatti quando il sistema cominciò ad avere problemi fu l'assicurazione dei depositi: esiste un fondo, un'istituzione che assicura i depositanti; esempio del Monte dei Paschi di Siena, esso ha una storia plurisecolare e negli ultimi 10 anni, anche a seguito della globalizzazione finanziaria, ha progressivamente avuto una crisi sempre più tumultuosa e attualmente è in fase di nazionalizzazione, potrebbe anche chiudere ma chi ha i soldi in deposito in MPS qualsiasi cosa possa succedere, non perde i propri risparmi e non li ritira: una delle cose più pericolose nel caso di un sistema bancario quando una banca va in crisi, essa può essere amplificata dal panico dei depositanti come accadeva negli anni Trenta; se ci fosse questa preoccupazione, la banca avrebbe chiuso già molto tempo fa perché tutti avrebbero ritirato i propri soldi man mano che venivano fuori le notizie. Proprio per il fatto che è fondamentale che ci siano dei meccanismi di garanzia della stabilità delle banche, negli anni Trenta gli USA approvarono un accordo volontario nel 1934 tra le banche in cui esse creavano una sorta di fondo che assicurava i depositi di banche insolventi (Federal deposit insurance corporation/company FDIC, negli anni di Roosevelt e del New Deal); il fondo venne fatto non coi soldi pubblici ma coi soldi delle banche stesse, che quindi creano un fondo di garanzia per cui se una banca chiude, i depositi che questa non è più in grado di pagare, glieli paga il fondo e in questo modo il depositante è tranquillo, non va a ritirare i propri soldi subito. Nel caso Etruria i risparmiatori furono colpiti perché banchieri avevano dato loro dei titoli, delle applicazioni subordinate. Il fondo serve a dare garanzia e tranquillità ai depositanti. In Italia il fondo deposito viene creato nel 1987.