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Per un paradigma connessionista e co-significante nella valutazione della qualita' della salute


L'approccio connessionista si basa sull'idea che il soggetto non sia né un mero prodotto del sistema socio-culturale e comunicazionale di cui è parte né sia dotato di una volontà autonoma scevra da qualsiasi condizionamento.
Ciò significa che la qualità socio-sanitaria non può essere letta semplicemente in modo dicotomico come efficacia sistemica o mera percezione del cittadino malato. Efficacia tecnica e soddisfazione soggettiva sono effetti di un particolare tipo di organizzazione sanitaria e di una riuscita relazione medico-paziente. Tuttavia la qualità socio-sanitaria non è esclusivamente connessa all'una o all'altra,  bensì è il risultato di una loro integrazione (connessionismo).
La questione della qualità è legata a un problema di gradazione e non di presenza/assenza.
Al di là dei principi etico-epistemologici che connotano anche la qualità sanitaria, a livello metodologico tali principi possono essere tradotti in:
EQUITA': meta-principio che stabilisce l'eguale garanzia di trattamento sanitario ai cittadini a prescindere dalle loro condizioni economiche. OMS: “la valutazione della qualità dell'assistenza sanitaria tende a far sì che ogni paziente riceva l'insieme di atti diagnostici che portano ai migliori esiti in termini di salute”.
APPROPRIATEZZA: si riferisce all'individuazione del trattamento terapeutico più aderente ai bisogni di cura del cittadino. L'appropriatezza non è solo “giusta applicazione” bio-medica, ma anche consenso basato sulla corretta informazione.
EFFICIENZA: riguardala razionalità del processo di cura. Si basa sull'assunto del miglior esito con la minor spesa.
EFFICACIA: riguarda la capacità di un atto di produrre un particolare effetto, in particolare la possibilità di raggiungere le mete prefissate. Non ha quindi a che fare con il processo, ma con il risultato prodotto. Risultato che deve essere valido e congruente. L'organizzazione socio-sanitaria deve poter raggiungere gli scopi a cui è preposta.
SODDISFAZIONE: è inerente alla qualità percepita dal cittadino. Gli interventi sanitari non solo debbono essere appropriati ed efficaci dal punto di vista sanitario, ma anche da quello socio-relazionale.
Tali principi possono essere tradotti in 4 aree concrete di valutazione:
1. AREA ORGANIZZATIVA: risulta composta da tutte le dotazioni strutturali (posti letto, ristorazione, accoglienza, ecc.) e dalle misure relative alla loro accessibilità e alle relazioni che intercorrono tra esse.
2. ASPETTO PROFESSIONALE: è correlato alle competenze del personale addetto. Si tratta di una misura che il sociologo può ottenere solo da indicatori indiretti: ovviamente egli non è in grado di giudicare sulla preparazione di un medico specialista.
3. AREA RELAZIONALE/PERSONALE: riguarda la capacità attiva e relazionale del personale medico e non medico di rispondere alle esigenze di senso dei cittadini ospedalizzati o comunque fruitori di servizi. Questa dimensione è quella più connessa alla qualità percepita del cittadino.
4. AREA AMBIENTALE: è quella del comfort alberghiero della struttura sanitaria. E' connessa all'accessibilità dei suoi spazi, alla pulizia, al rispetto degli orari, alla qualità del vitto, ecc.
Per quanto riguarda la prassi di ricerca vanno specificate due particolarità:
- non sempre è possibile evitare sovrapposizioni e coincidenze tra le varie aree; In questo primo punto va rilevato un limite: è difficile collocare alcuni indicatori in un'area piuttosto che in un'altra. Questo perchè, nei fatti, ci sono sovrapposizioni tra aree diverse.
- un miglioramento in un'area può estendersi ad altre; questo punto sancisce le interdipenza tra i vari aspetti della qualità.

Tratto da VALUTARE LA QUALITÀ IN SANITÀ di Angela Tiano
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