Verso una sociologia della sicurezza sanitaria

Il perseguimento della sicurezza sanitaria è possibile solo ribaltando completamente la prospettiva: nella relazione di cura ciò che viene scambiato non è un bene economico ma un bene relazionale.
Cos'è quindi la sicurezza sanitaria?
Il bisogno di sicurezza nasce con il progressivo delinearsi del concetto di rischio. Laddove la società si fa sempre più complessa, per la mente umana e per le sue manifestazioni nella società diventa sempre più difficile fare previsioni o muoversi in base ad aspettative.
Le politiche per la qualità totale nascono negli anni '80 proprio con il boom economico e con l'avvio dei processi di globalizzazione. Da qui è importante capire quindi che la crescita del bisogno di sicurezza nasce non come una conseguenza di tipo economicistico, ma di tipo culturale.
Quando il rischio diventa una rappresentazione rilevante?
Diventa un problema da risolvere quando accresce nell'uomo l'incertezza, e tale incertezza è di tipo essenzialmente antropologico. E' un allentamento delle rappresentazioni sociali di riferimento, è la consapevolezza che la realtà sfugge alle capacità e possibilità ordinatrici della mente.
Rischio ed incertezza nelle organizzazioni sono frutto di un fattore di tipo sociale e di matrice antropologica.
Le attuali politiche per il risk management anziché cercare nuovi paradigmi, sembrano arroccarsi nel tentativo di cercare crescente sicurezza. Il meccanismo di tali politiche sembra assestarsi su:

E' un'impostazione che reagisce mediante il rifiuto dell'incertezza, che non la considera come una risorsa disponibile, ma come un fattore da arginare di fronte alla paura e al timore che l'imprevisto sfugga di mano.
La tesi che muove tali impostazioni sembra essere quella che se non si tiene tutto sotto controllo si incorre nell'errore. Secondo l'autore, invece, si incorre nell'errore proprio perchè si cerca di rifiutare tale variabilità.