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La fine della seconda guerra mondiale



Tra l’estate del 1942 e l’estate del 1943, l’andamento della guerra comincia a cambiare grazie alla ripresa degli Stati Uniti che attaccano il Giappone.
A Stalingrado l’assedio nazista è una vera catastrofe per i tedeschi e in Africa l’Italia cede all’offensiva britannica.
Il generale Eisenhower compie uno sbarco in Algeria, procedendo contro le truppe italo-tedesche che sono costrette ad arrendersi. Dalla Tunisia gli anglo-americani preparano lo sbarco in Sicilia, che avverrà nel luglio 1943.
In seguito allo sbarco il regime fascista crolla per un colpo di Stato al quale partecipano il re e diversi esponenti del fascismo. Mussolini viene arrestato e il governo viene affidato al generale Badoglio. Il 3 settembre 1943 Badoglio firma l’armistizio con gli anglo-americani. Ma la notizia arriva solo l’8 settembre con lo sbarco a Salerno degli anglo-americani.
La confusione aumenta quando il re e Badoglio scappano e fuggono a Brindisi.
Il 12 settembre un commando di paracadutisti tedeschi libera Mussolini, che costituisce un nuovo Stato fascista repubblicano, la Repubblica sociale italiana, con capitale a Salò, sul lago di Garda.
Nel frattempo si cominciano a costituire i gruppi armati che vogliono opporsi ai tedeschi e ai fascisti. Nasce così la Resistenza.
Dal 1943 i capi dei tre principali paesi che conducono la guerra contro la Germania nazista – Roosevelt, Churchill e Stalin – si incontrano a Teheran per valutare una comune strategia. Stalin insiste affinché si liberi la Francia dall’occupazione tedesca così si organizza lo sbarco in Normandia. Nel 1944, dopo un bombardamento preparatorio contro le postazioni difensive tedesche, vengono lanciate truppe paracadute e poi – sgombrate le spiagge – arrivano i mezzi da sbarco. Le truppe anglo-americane riescono così ad arrivare a Parigi, ormai liberata dai partigiani.
Si comincia anche a bombardare la Germania. Intere città, come Dresda, vengono rase al suolo.
All’inizio del 1945, l’esercito tedesco si arrende nonostante l’ordine di Hitler di resistere ad oltranza.
Il 25 Aprile 1945 le truppe partigiane liberano l’Italia dai tedeschi. Mussolini cerca di fuggire in Germania con la sua amante ma al confine con la Svizzera vengono fucilati e i loro corpi, impiccati per i piedi, vengono mostrati a piazzale Loreto a Milano.
Poco dopo, Hitler, chiuso nel suo bunker, si suicida con la sua amante – da poche ore sposata – Eva Braun.
Il Giappone continua a combattere anche grazie al lavoro dei kamikaze, aviatori suicidi che si lanciano dagli arei carichi di esplosivo sulle navi americane.
Dopo la morte di Roosevelt nel 1945, il nuovo presidente degli Stati Uniti è Truman, che decide di usare la neo arma – la bomba atomica – sul Giappone.
Nell’agosto del 1945 viene bombardata prima Hiroshima e pochi giorni dopo Nagasaki. Le due città sono distrutte. Chi sopravive, ha ferite e deturpazioni incredibili e soffrirà per anni a causa delle radiazioni atomiche.
Il 2 settembre 1945 l’imperatore Hirohito decide di firmare l’armistizio.
La guerra è finita e più di 50milioni di persone sono morte (una cifra cinque volte superiore a quella dei morti della Grande Guerra).


Tratto da L'ETÀ CONTEMPORANEA di Gabriella Galbiati
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