Ipertono spastico
È legato a lesioni della via piramidale ed è legato ad una paralisi, cioè quell'arto è paralizzato.
L'ipertono spastico dipende dalla direzione e dalla rapidità della mobilitazione.
Cioè per esempio un soggetto affetto da ictus che ha una emiparesi, ha un ipertono che non è distribuito equamente fra i muscoli, ma è distribuito ai muscoli antigravitari cioè quelli che permettono di contrastare la gravità.
La gravità tende a spingermi sotto, quindi i muscoli che dall'arto inferiore mi tengono su, contro la gravità, sono gli estensori cioè il quadricipite femorale; nel braccio la gravità tende a stendermelo, i muscoli che si oppongono alla gravità, sono i flessori.
Risultato: un paziente con lesione piramidale ha l'arto superiore flesso e l'arto inferiore esteso.
Dunque quando cerco di apprezzarne il tono cioè cerco di estendere il braccio, trovo una resistenza che sento quindi solo nel momento in cui antagonizziamo il movimento del muscolo prevalente che è il bicipite brachiale.
Quindi abbiamo detto che l’ipertono è dipendente dalla direzione, ma anche dalla rapidità, perché?
Perché al tono muscolare contribuiscono, oltre che le resistenze del tessuto muscolare, anche e soprattutto l'efficienza dell'innervazione alfa e gamma, i fusi neuromuscolari per esempio.
Da qui succede che, il paziente è ipertonico perché ha la componente tonica del riflesso fusimotorio-gamma che lo tiene sempre flesso, ma ricordiamo che esiste anche la componente fasica, che è quella prevalente, per cui se muovo velocemente il braccio, più velocemente lo muovo, più velocemente sarà la reazione di accorciamento.
Ecco perché dipende dalla direzione, cioè solo in estensione nel braccio e solo in flessione nella gamba, e dalla rapidità, cioè più veloce sono più incontro resistenza.
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Dettagli appunto:
- Autore: Irene Mottareale
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie
- Esame: Neurologia
- Docente: Scienze Motorie
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