Skip to content

Fattori di rischio per lo stroke


Ci sono dei fattori di rischio modificabili e fattori di rischio non modificabili, cioè ci sono dei fattori di rischio su cui si può incidere e altri su cui  non abbiamo nulla da fare.

Su quali non possiamo incidere?
-    sull’età avanzata
-    sul sesso
-    sulla razza

Si può agire solo sui fattori che facilitano l’aterosclerosi dei vasi, quali ad esempio :
-    il diabete
-    l’ipertensione arteriosa
-    l’ipercolesterolemia
-    la pressione sanguigna, in tal senso va sempre tenuta sotto controllo in quanto da un lato può determinare l’aterosclerosi della parete, ma può anche determinare lo sfiancamento per la perdita di elasticità della parete vasale per cui si possono formare anche degli aneurismi nelle persone anziane, queste sacche aneurismatiche che poi in seguito ad un picco ipertensivo determinano la rottura della parete e quindi il presentarsi di un’emorragia.

I fattori di rischio maggiori sono:
-    Ipertensione: agisce sia come fattore di rischio per l’ictus ischemico che come fattore di rischio per l’ictus emorragico
-    Diabete: perché il diabete determina la micro e la macro angiopatia
-    Patologie cardiache: tra cui in primis le cardiomiopatie dilatative o ipertrofiche, perché si ha per esempio una dilatazione del ventricolo e quindi un residuo maggiore di sangue e quindi la formazione di coaguli che possono andare in circolo. Il soggetto va trattato con anticoagulanti proprio per prevenire l’insorgenza di ictus.  
L’embolo quindi può partire o dal cuore, ma anche dalla carotide. Le placche frequenti sono a livello della carotide interna, anche a livello del circolo vertebro-basilare.
Una parte di queste placche si può staccare e parte come un embolo che va ad occludere un vaso: se è un embolo più grande si ferma, ad esempio, all’imbocco della carotide comune; se è un embolo più piccolo, va in circolo e occlude il vaso.

-    Fumo di sigaretta: incide moltissimo, così come per l’infarto, per i tumori polmonari, etc.
-    Attacco ischemico transitorio (TIA), ha lo stesso meccanismo dello stroke, soltanto che siccome l’embolo si disintegra per fibrinolisi, la riperfusione avviene prima che si instauri un danno.
Quindi si hanno dei deficit momentanei (12 – 24 ore) però non si determina danno necrotico del tessuto nervoso per cui è come se non fosse successo niente; il soggetto ritorna perfettamente come prima come se non avesse avuto nulla.
Però è chiaro che nel momento in cui un soggetto ha un attacco ischemico transitorio deve stare attento perché quello è un campanello d’allarme.
Quindi per prevenire lo stroke deve fare una terapia antiaggregante o anticoagulante, a seconda dell’eziologia che può avere determinato il fatto.

I fattori di rischio secondari sono:
-    Aumento della colesterolemia
-    Inattività fisica
-    Obesità

Tra i rischi meno documentati abbiamo:
-    L’alcool
-    Infezioni acute

Questo per quanto riguarda gli anziani.

Tuttavia nei giovani che non hanno alcuna delle sofferenze sopra citate, si può avere:
-    livelli elevati di omocisteina : essa è stata imputata come causa di stroke in quanto agisce sulla parete vasale, per cui l’iperomocisteinemia determinerebbe un danno a livello endoteliali, a livello capillare e quindi determinerebbe un difetto di perfusione;
-    altra causa è la il fattore quinto di leiden (fattore genetico)
-    un’altra è la pervietà del forame ovale, che poi si può chiudere chirurgicamente.

Tratto da NEUROLOGIA di Irene Mottareale
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.