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Sherman e la definizone di manierismo

Sherman e la definizone di manierismo


Sherman contrasta con l’interpretazione in chiave espressionistica del Manierismo; nei tratti dell’arte del XVI secolo l’espressione maniera si identifica con quella di stile. Sherman definisce il Manierismo Stylish Style: linguaggio colto e artificioso, colto e virtuosistico ma attento a esibire, celando con disinvoltura le difficoltà dell’arte; aristocratico, capriccioso, bizzarro, fantasioso per la compiaciuta adesione delle aspirazione di un élite sociale. Per cui Sherman non intende manieristiche le opere espressionistiche e anticlassiche degli artisti fiorentini dei primi decenni del ‘500, bensì sposta il baricentro verso la metà del secolo, nella produzione degli artisti della generazione di Vasari. Dunque, le prime opere che presentano in modo organico e esplicito tali caratteristiche, compaiono a Roma e non in Toscana e comunque non prima del 3° decennio del secolo XVI. Precede l’età della maniera una fase che sarebbe meglio non definire primo manierismo per non rischiare di riproporre antichi equivoci e confusioni interpretative (la Maniera come movimento fondamentalmente anticlassico), che hanno pesato a lungo e negativamente sulla storiografia del ‘900. Si tratta di una fase che per comodità può essere definita dello sperimentalismo anticlassico che ha il suo culmine intorno al 1515-20 (con Rosso e Pontormo giovani). L’età della maniera, che domina i decenni centrali del secolo, tenta di porre riparo alla crisi, la cui manifestazione più vistosa sul piano politico e religioso è la drammatica lacerazione che ha spezzato in due l’universo cristiano. Agiscono in queste direzioni l’azione imperiale di Carlo V e la sanzione di assetto politico sostanzialmente bipolare. Ma più che sparire la crisi viene come rimossa e esorcizzata. Questa e non altra è la radice dell’ambiguità manierista. È raro veder toccare in questi decenni vertici di espressionismo e anticlassicismo di cui parlano ancora tanti studi sulla maniera.

Tratto da STORIA DELLA CRITICA D'ARTE di Alessia Muliere
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