La storia dell’arte per essere quanto più globale deve affrontare una lettura dell’opera d’arte nei suoi diversi livelli. Il rapporto dell’opera d’arte all'interno della società entro cui era stata creata, la divaricazione tra il nostro modo di apprezzare l’opera d’arte del passato e quello di coloro che la videro nascere,il versante della produzione e quello della recezione, sono i punti su cui si concentrano questi appunti.
L'opera d'arte e i suoi contemporanei: influenza su produzione e
ricezione
di Alessia Muliere
La storia dell’arte per essere quanto più globale deve affrontare una lettura
dell’opera d’arte nei suoi diversi livelli. Il rapporto dell’opera d’arte all'interno
della società entro cui era stata creata, la divaricazione tra il nostro modo di
apprezzare l’opera d’arte del passato e quello di coloro che la videro nascere,il
versante della produzione e quello della recezione, sono i punti su cui si
concentrano questi appunti.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Scienze Umanistiche1. La lettura dell'opera d'arte, teoria di Castelnuovo
La meccanizzazione della produzione e la conseguente ridistribuzione del lavoro rappresentò in Gran
Bretagna un momento di rottura che determinò nuovi ruoli e comportamenti, cambiò l’aspetto del paese e
per molti versi anche quelli del campo artistico; un altro momento critico che mutò gli antichi assetti e
scompigliò i rapporti e le strutture tradizionali fu in Francia il periodo rivoluzionario. Ciò che ha colpito
Castelnuovo del testo pubblicato da Klingender è un brulicare di personaggi poco conosciuti e di episodi
apparentemente periferici, l’irrompere di nuovi temi e nuovi ruoli, di atteggiamenti nella storia della
produzione artistica e un diverso configurarsi dell’atteggiamento degli artisti. Al centro dell’attenzione non
c’è solo Londra, la Royal Accademy, Reynolds o Gaisborough, ma i centri stessi della mutazione, i
Midlands, Coalbrookdale, le nuove zone industriali, i nuovi patrons come Arkwright e i signori delle
manifatture tessili e metallurgiche, i nuovi pittori come Wright of Derby, le nuove professioni come i
designers.
-Per una storia sociale dell’arte I e II
La posizione di Castelnuovo fu inizialmente in contrasto con l’insegnamento di Roberto Longhi, per il quale
gli strumenti di analisi, i criteri valutativi degli storici dell’arte possono influenzare la conoscenza; dava
priorità all’arte, alla sua storia ai suoi oggetti, alla sua serie. Per Castelnuovo invece si doveva partire
dall’opera per illuminare una certa situazione, si doveva tener conto in primis di tutto ciò che nell’opera si
poteva trovare. La sua perplessità stava soprattutto nel constatare che spesso gli storici dell’arte trovavano
modo di privilegiare i propri oggetti, attribuendo una maggiore importanza alla loro serie, investendo
l’artista delle capacità di attingere ai valori più alti, facendone un protagonista. Castelnuovo si rese conto
che la lettura delle opere richiedeva l’uso contemporaneo di griglie diverse che dovevano essere applicate ai
fatti interni come a quelli esterni. È così che inizi a interrogarsi sui criteri di costituzione del corpus e sulla
natura degli oggetti su cui lavoravano gli storici dell’arte: essi non erano interessati a tutte le forme create
dall’uomo ma ponevano criteri di selezione e gerarchizzazione variabili secondo i momenti; e per far ciò lo
storico dell’arte si serve di termini quali innovazione e qualità, che servono proprio a fissare la posizione
degli oggetti all’interno del corpus. Soprattutto il concetto di qualità ha un potere discriminante, da molti
ritenuta un dono di Dio, qualcosa di innato che si ha o non si ha (es. Ruskin: “non potrai mai arrivare alla
perfezione se non per dono di nascita. I grandi musicisti e i gradi pittori sono nati come Mercurio, le loro
parole sono musica, il loro toco oro”). Fu proprio Longhi invece a ridimensionare il discorso sulla qualità,
rendendo però possibili riscoperte e rivalutazioni; per lui la qualità è una questione morale che si traduce,
più che sulla qualità tecnica dell’artista, nel suo impegno, nelle sue capacità di esprimere grandi e nuovi
modi di sentire. Per questo, se gli artisti sono i produttori diretti dell’opera nella sua materialità, gli storici
dell’arte ne sono i più importanti produttori di senso e di valore. La storia della produzione materiale e
quella della produzione simbolica dell’opera dovrebbero essere indagate contemporaneamente. Una storia
sociale dell’arte che continui a interrogarsi sulle poste in gioco, che insista nell’illuminare i conflitti e le
convergenze all’interno del campo, che non dimentichi di rimettere in discussione la disciplina e le attività
Alessia Muliere Sezione Appunti
L'opera d'arte e i suoi contemporanei: influenza su produzione e di chi opera all’interno di essa, che perseveri nel voler abbordare il campo artistico entro il contesto più
ampio dei tessuti e delle pratiche sociali, propone e quindi crea le possibilità di quegli incontri e di quei
confronti di cui oggi sentiamo l’urgenza e la necessità.
Alessia Muliere Sezione Appunti
L'opera d'arte e i suoi contemporanei: influenza su produzione e